1. Benedetta rosa


    Data: 01/07/2023, Categorie: Lesbo Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    Come giovane lesbica aveva assurdamente dovuto frequentare una scuola del convento cattolico. Se poi, i tuoi genitori ti davano come nome di battesimo "Benedetta", eri predestinata a farlo.
    
    Passi leggeri, fruscio di vesti, voci sommesse. In questo mondo claustrale - dove il silenzio era semplicemente sentito come regola imposta, è la componente di un interiore ordine morale e spirituale - Benedetta faceva essenzialmente l'opposto di ciò che volevano i genitori. Non era affatto religiosa e rifiutava la Chiesa ma non le suore. Le piacevano le suore. Sapeva che non ne avrebbe mai avuta uno. Il desiderio costante - di toccare la carne di una sua consorella giovane - era lancinante. Restio ad implodere nella castità obbligata, quel desiderio aveva voglia di detonare in una deflagrazione passionale.
    
    Durante il pasto, Rosa era incaricata di leggere un testo spirituale mentre le altre suore dovevano ascoltare in assoluto silenzio. All’interno del convento, la novizia, svolgeva alcuni lavori, come le pulizie, la cura dell’orto.
    
    Altre volte si dedicava alla pittura e al ricamo. Prima di convincersi a "sposare" la vita in convento, Rosa ebbe un duro litigio con la madre. Dopo una violenta litigata scappò di casa
    
    Una suora - vecchia conoscenza della sua insegnante di religione alle elementari - saputo della situazione, cercò e trovò dove si era nascosta. Cominciò a venirle dietro, invitando Rosa a vedere come vivevano le suore. Da lì in poi, Rosa, iniziò ad andare in ...
    ... convento. Solo dopo le superiori si trasferì definitivamente. Ma da quel momento in poi la vita di Rosa prese una piega diversa. Tutte le sue amiche le dicevano di non farlo. Ma la suora le aveva fatto il lavaggio del cervello. Passato l’anno di valutazione, si convinse di avere la vocazione. Col passare degli anni iniziò a sentirsi sempre più triste, una tristezza che sentiva dentro, un vuoto che aumentava giorno dopo giorno. Dopo aver preso i voti semplici cominciò a manifestare la volontà di tornare sui suoi passi, ma in quel momento erano iniziate le pressioni. Disse alla Madre superiora che forse non aveva la vocazione, che forse sarebbe stato il caso di andarsene. Lei proseguì il lavaggio del cervello, e le dicevano che non vedeva il cammino, che loro erano la sua luce. Era stata plagiata.
    
    Di notte poteva udire strani movimenti. Ombre che sgaiattolavano da una cella ad un'altra. I passi rimanevano leggeri e le vesti non abbandonavano i fruscii.
    
    Le voci invece sembravano sempre sommesse; solo che adesso avevano acquisito lo status di gemiti.
    
    In una frazione di secondo, in Rosa riaffiorarono ricordi a lungo repressi. Ricordi della sua giovinezza. Allora era una creatura piuttosto asessuata, e i ragazzi non la interessavano per niente. Le ragazze? Sì, qualcosa si muoveva fra gli emisferi del suo cervello, ma ancora di più con le donne mature. Aveva negato e soppresso tali sentimenti. Dopo tutto, aveva avuto la sua rigida educazione cattolica, e questo - secondo il plagio ...
«1234»