1. Esperienza con un amico


    Data: 15/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: gio-57, Fonte: RaccontiMilu

    ... succedere d’ora in poi?
    
    “Fermati”, sussurro.
    
    Lui non mi sente, o fa finta di non sentire.
    
    Il mio pene non asseconda il disagio che provo, &egrave sempre bello eretto.
    
    “Fermati!”, gli dico di nuovo.
    
    E’ troppo tardi.
    
    Lui dà ancora due colpi, poi vengo.
    
    Lui molla la presa e lo sperma si deposita sul mio petto.
    
    Mi alzerei e scapperei via, ma sono legato.
    
    Lui ride:”Sei venuto!”, come se non pensasse che sarebbe capitato.
    
    “Liberami!”, gli dico.
    
    Scioglie i miei legami e mi pulisco; lui guarda l’orologio.
    
    “Tredici minuti”, mi dice.
    
    Io da subito non capisco, poi mi ricordo della scommessa.
    
    “Certo”, gli dico, mentre mi passo un fazzoletto di carta sul torace.
    
    “Ora tocca a me”, mi dice.
    
    Si sdraia sul letto e si toglie la maglietta, quindi si sfila anche il costume.
    
    “Meglio senza”, commenta.
    
    Io non lo lego, lui afferra la spalliera come se fosse immobilizzato.
    
    Sono in imbarazzo, siamo entrambi nudi sul letto, io sono appena venuto.
    
    Però allungo una mano verso il suo pube.
    
    Lui non sembra aspettare altro, lo sporge verso di me.
    
    Gli prendo il membro, si irrigidisce subito.
    
    Non voglio toccarlo, ma mi sento in debito.
    
    E poi penso che forse sono io a farmi troppi problemi, forse &egrave solo un gioco e io non ho capito.
    
    Dopotutto, avevo sentito di maschi che si fanno le seghe in gruppo.
    
    Gli scopro il glande e lo tocco.
    
    “Senti, non ce la faccio”, gli dico.
    
    “Dai, solo due minuti!”, mi risponde lui.
    
    Penso che ...
    ... se lo faccio venire sarà come se avessimo fatto l’amore assieme.
    
    “No, scusami…”.
    
    Mi alzo e esco dalla stanza. Negli anni che seguirono ebbi ovviamente ancora occasione di incontrare Riccardo, anche se l’episodio non ebbe – almeno nel breve – delle conseguenze pratiche.
    
    Ci pensai a lungo, quello sì, e anche lui, visto che – almeno in tre occasioni – non mancò di buttare lì frasi tipo:”Ti ricordi cosa &egrave successo quella volta al mare?”.
    
    Tutte le volte io minimizzavo, cercando di smorzare i toni e dicendo semplicemente che sì, me ne ricordavo, ma non volevo entrare in argomento.
    
    Con il tempo, le nostre frequentazioni si azzerarono: mio padre litigò con il suo e di conseguenza le nostre famiglie non si incontrarono più; nel frattempo avevo anche smesso di giocare a calcio, cosicch&egrave non ci vedemmo più per diversi anni.
    
    Lo incontrai nuovamente una sera di parecchi anni dopo, quando avevo circa ventotto anni.
    
    Ero solo nel mio negozio e vidi qualcuno che bussava alla vetrina. Era lui.
    
    “Ciao! Non sapevo avessi aperto un negozio qui! Quanto tempo!”, mi disse.
    
    Lo feci entrare e facemmo due parole, aggiornandoci sulle rispettive famiglie e su di noi.
    
    Lui abitava ancora con i suoi genitori e lavorava come operaio; suo fratello si era trasferito in Francia
    
    “Io abito proprio qui dietro”, gli dissi.
    
    Esitai un attimo, poi aggiunsi:”Se ripassi tra una mezz’ora, chiudo il negozio e ti faccio vedere casa mia”.
    
    Avevo il cuore in tumulto; non potevo ...
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