Esperienza con un amico
Data: 15/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: gio-57, Fonte: RaccontiMilu
... gli dico che va bene.
“Quanto scommettiamo?”, chiede.
“Diecimila lire”, propongo. Per due ragazzi come noi sono una fortuna.
Ci spostiamo nella camera da letto.
Non abbiamo parlato di abbigliamento, però io mi spoglio fino a rimanere solo con il costume.
Nella mia immaginazione è sempre stato così e non gli lascio il tempo di dire qualcosa di diverso.
Mi sdraio sul letto e lui prende una cintura dell’accappatoio con cui mi mega i polsi alla testiera del letto.
Chiudo gli occhi, cercando di godere del momento.
Per la prima volta nella vita sto per realizzare il mio sogno.
“Faccio partire il tempo”, dice Riccardo. “Chi resiste di meno perde”.
Sento subito le sue mani sui miei fianchi che mi fanno il solletico.
Mi è già capitato, ma è diverso quando si è legati, oppure lui è semplicemente più bravo a farlo.
Però non posso cedere subito, per me la scommessa è molto relativa, a me interessa solo essere torturato.
Per fortuna dopo un paio di minuti mi concede una pausa, durante la quale mi tira i peli delle ascelle.
Mi fa male, ma è sopportabilissimo.
Vedendo che non sortisce effetto, riprende a passarmi le dita sul torso.
Io tengo gli occhi chiusi, fingendo di essere concentrato per non cedere.
Dura qualche minuto, poi sento lui che dice:”Hey, ce l’hai duro!”.
Apro gli occhi e guardo verso il basso. Il mio costume è decisamente rigonfio, non me ne ero neppure accorto!
“E’ il ...
... solletico…”, mormoro, sperando di essere credibile.
Lui abbassa il raggio di azione delle sue dita e mi tocca vicino all’inguine.
Non sembra turbato dalla mia erezione e gliene sono grato.
Ad un certo punto scosta l’elastico del mio costume da bagno e lo abbassad i qualche centimetro, scoprendomi il pene.
Non dico nulla. Io sono il prigioniero torturato, lui può farmi quello che vuole.
Non succede nulla per qualche secondo, poi sento il costume scorrere lungo le gambe e quindi cadere a terra.
“Posso farti quello che voglio?”, mi chiede ancora.
“Percepisco l’ambiguità della domanda, ma non voglio che smetta.
“Certo. Se non mi piace dico basta”, gli rispondo.
Un attimo dopo sento la sua mano attorno al mio pene.
Nessuno mi aveva mai toccato prima, nè una ragazza nè, chiaramente, un ragazzo.
Cosa devo fare?
Dovrei dirgli di smettere, io non sono gay.
Però non potrebbe essere questa un’altra forma di tortura, farsi toccare da uno del mio stesso sesso?
La sua mano comincia a salire e scendere, io ho i polsi immobilizzati e non posso fermarlo.
Mi piace…mi sono masturbato molte volte, ma quando lo fa qualcun altro è diverso.
Continua a salire e scendere.
“Ti piace?”, mi chiede.
Io non gli rispondo, sono imbarazzato ma mi piace.
Non riesco ad ammetterlo neppure con me stesso, figuriamoci con lui!
Lui continua, io non so cosa fare.
E’ un ragazzo, cazzo!
E poi dormiamo nella stessa stanza…cosa potrebbe ...