1. Esperienza con un amico


    Data: 15/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: gio-57, Fonte: RaccontiMilu

    Questo racconto, o meglio, questa confessione, &egrave rimasta sopita in mente per oltre vent’anni
    
    E’ infatti da tutto questo tempo che dentro di me conservo gli eventi che sto per narrare, eventi che ho ritenuto giusto mantenere segreti per i motivi che credo potrete facilmente capire da soli.
    
    Tuttavia, ora sento il bisogno di confrontarmi con altre persone, sentire le loro opinioni o, forse semplicemente, togliere il tappo e lasciare che tutto esca liberamente.
    
    Andiamo indietro di parecchi anni: non ricordo con precisione, ma ero giovane.
    
    In quel momento il mio rapporto con il sesso era del tutto teorico: non ero mai stato con una ragazza, come per altro parecchi dei miei coetanei.
    
    Avevo tuttavia una passione che fino a quel momento non ero stato in grado di correlare all’aspetto sessuale, vale a dire il desiderio di essere legato.
    
    E’ una passione comune a molti, ora me ne rendo conto, ma all’epoca non ero in grado n&egrave di capirlo n&egrave di valutarla in nessuna maniera.
    
    Ero convinto essere “strano” a provare certi desideri, non ne avevo mai parlato con nessuno.
    
    I fatti che sto per narrare si svolgono al mare.
    
    La mia famiglia e un’altra – amici da una vita – avevano affittato una casa per una stagione: non c’erano molti soldi ed era una maniera per fare le vacanze senza spendere molto.
    
    Anche l’altra famiglia aveva un figlio: si chiamava Riccardo ed aveva un anno meno di me.
    
    Pur non essendo amici, Riccardo ed io ci frequentavamo ...
    ... abbastanza in virtù dell’amicizia delle nostre famiglie: giocavamo a calcio assieme e ci vedevamo spesso.
    
    Una sera gli adulti decidono di andare a cena fuori. N&egrave io n&egrave Riccardo ne abbiamo voglia, così ci lasciano a casa da soli.
    
    Ci prendiamo una pizza e ci mettiamo a guardare un film.
    
    E’ un film di gladiatori e ad un certo punto uno dei protagonisti viene catturato e legato ad un tavolo (non ricordo bene la storia, mi era indifferente anche all’epoca, figuraimoci vent’anni dopo!) per essere torturato.
    
    La scena ovviamente mi piace.
    
    “Sarebbe figo se non fosse una finzione – dico a Riccardo — se gli attori soffrissero veramente”.
    
    “Non lo farebbe nessuno”, mi risponde.
    
    “Dipende – dico io – Io sì”.
    
    Resto in silenzio dopo aver parlato. Come reagirà a questa cosa?
    
    “Non resisteresti”, dice lui.
    
    “Io scommetto di sì”, incalzo.
    
    Rimane in silenzio.
    
    “Se vuoi facciamo una scommessa”, gli dico.
    
    “Dimmi”, risponde.
    
    “Tu mi torturi per dieci minuti. Se resisto vinco io, se no vinci tu”.
    
    Ho il cuore che batte fortissimo. E’ la prima volta nella mia vita in cui sono vagamente vicino a realizzare il mio sogno.
    
    “Cosa ti posso fare?”, mi chiede.
    
    “Quello che vuoi. Se non sopporto dico basta e ho perso. Basta che non mi accoltelli!”,
    
    Cerco di scherzare ma sono emozionato.
    
    “Ok, andata! – dice lui – Però possiamo fare che dopo che io ho torturato te, tu lo fai con me. Chi resiste di più ha vinto”.
    
    Non me ne frega molto di farlo a lui, però ...
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