1. La volontaria migliore del centro


    Data: 26/05/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti

    ... difficoltà ne fanno richiesta e io sono piuttosto brava a stirare, cucire e ordinare, quindi mi era sembrata un'ottima idea.
    
    Mi sono quindi messa in marcia armata delle migliori intenzioni.
    
    L'ipotesi che la casa potesse non essere abitata da anziani non mi aveva sfiorata nemmeno per un istante, però mi esplose in piena faccia quando ad aprirmi è stato un omone di origine africana sui trentacinque anni, pelato e ben piazzato. L'idea di aiutarlo in qualche lavoro domestico mi era subito apparsa più stupida ma, tutto sommato, non irrealizzabile. Poteva sempre aver bisogno di stirare qualcosa.
    
    "Buonasera! Sono Giulia del Centro di volontariato, sono qui per dare una mano."
    
    L'italiano dell'uomo era pessimo, ma in qualche modo mi ha fatto capire di non aver bisogno di nulla.
    
    "Posso lavare, stirare o non so, togliere la polvere in casa..."
    
    Ho insistito, ma con la consapevolezza che non avesse capito una sola parola di ciò che avevo appena detto.
    
    Eravamo lì sulla porta, un quadretto piuttosto strano, lui alto e possente, con il braccio appoggiato al muro e il muscolo in trazione, gocce di sudore che gli rigavano il collo taurino; io bianca e minuta, sudata a mia volta per via della biciclettata che quasi lo imploravo di farsi aiutare.
    
    A spezzare quell'equilibrio intervenne un secondo ragazzo, dall'aspetto leggermente più giovanile dell'altro; forse un amico, forse il fratello, impossibile da dire e per altro non mi interessava.
    
    Hanno scambiato qualche ...
    ... parola in un francese dal suono strano, poi il nuovo arrivato si è rivolto a me parlando in un italiano meglio comprensibile.
    
    "Entra pure. Sei gentile a voler aiutare, potresti darci una mano a cucinare qualcosa e sistemare la cucina, se ti va."
    
    Ero entusiasta all'idea di dare una mano e poi me la cavavo piuttosto bene ai fornelli.
    
    La cucina però era un disastro e per dedicarmici al meglio ho avvisato il centro per far sapere che avrei restituito maglietta e bici l'indomani. In un paio d'ore la cucina era pulita e ordinata e avevo messo in cottura carne stufata e patate arrosto sufficienti per almeno tre pasti, se ben porzionata.
    
    In quel lasso di tempo i due uomini avevano osservate le mie movenze, complimentandosi spesso per il profumo o per la mia precisione. Avevano persino insistito che facessimo una foto insieme da mandare poi al gestore del centro e, inoltre, che mi fermassi a cena; avrebbe cucinato il maggiore fra i due, preparando una specialità del suo Paese.
    
    La cena era ottima, la compagnia piacevole.
    
    Ma forse per il vino - che in realtà non ho nemmeno bevuto in abbondanza o forse per il fatto che loro mangiassero a torso nudo ha preso una piega inaspettata.
    
    Erano le 22.30, proprio quando avrei dovuto salutare e uscire, che invece il mio corpo ha agito per conto suo.
    
    Maurice, così si chiamava il ragazzo più giovane, aveva appena fatto una battuta che aveva fatto ridere più me che Gustave - davvero suo fratello maggiore, che non l'aveva ...
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