1. Linda la nerd – Capitolo 22


    Data: 14/05/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... pressione dell’asta del cazzo, che era quasi ancora più disgustosa della punta. La mano la afferrò per i capelli, tirandoglieli. Percepì la gola gonfiarsi per accogliere la cappella che era scesa fino in gola, poi la sentì retrocedere. Per un istante la ragazza sperò fosse finita lì, che glielo tirasse fuori, ma poi un colpo di bacino dell’uomo glielo fece sprofondare di nuovo nell’esofago. Iniziò a piangere, pensando contemporaneamente che quel pezzo di merda la stava uccidendo con il suo cazzo e all’idea idiota di soffocarsi infilandosi in gola un grosso wurstel che fosse caduto e rotolato per terra. Si sentiva mancare il fiato e cercare di spingere con la mano libera contro l’inguine di Mauro non serviva a nulla. I suoi colpi si susseguivano e sembravano continuare in eterno, o almeno fino a quando non fosse morta per mancanza di ossigeno. Poi, all’improvviso, l’uomo lanciò un grido di piacere, mollò uno schiaffo in faccia a Francesca e lei sentì il cazzo nella sua bocca vibrare, contrarsi e rilassarsi, quindi un liquido caldo schizzarle nell’esofago e un odore disgustoso riempirle le narici. “Adesso che sei venuto lasciami!” lo implorò con la forza del pensiero, mentre il cazzo restava in fondo alla sua gole, quindi si accorse di qualcosa che fino a quel momento, data la disperazione, non aveva notato: un senso di nausea le stava montando dentro a una velocità mai provata prima. Sentì lo stomaco contrarsi dolorosamente una volta, poi una seconda ed una terza ancora più ...
    ... forte. Con il suo sommo disgusto, sentì la colazione, distrutta in parte dagli acidi, risalirle lungo l’esofago e riversarsi nella bocca, ora in parte libera poiché il cazzo stava uscendo velocemente, probabilmente ritirato da Mauro che aveva una certa esperienza nella cosa. Ma il cazzo si fermò appena prima di uscire completamente dalle labbra e, come un tubo dell’acqua con un dito a bloccare parte dell’uscita fa spruzzare più lontano, Francesca si ritrovò a schizzare vomito ad alta pressione ovunque fuori dalle labbra e, non potendo riversare tutto attraverso la bocca, parte della brioche, del cappuccino e della sborra raggiunsero l’esterno attraverso le narici. Quando Mauro la lasciò, Francesca cadde a terra, sconvolta al punto tale da piangere strillando. Percepiva un sapore acido, orribile in bocca, e la gola le bruciava. Se non fosse stato per il fatto di aver appena rigettato tutto quanto aveva mangiato, il disgusto l’avrebbe fatta vomitare di nuovo. E l’aspetto che più la inorridiva era aver vomitato dal naso: quello andava molto, molto oltre ogni possibile umiliazione avrebbe voluto sperimentare. – Brava, puttanella. Ottimo lavoro. – commentò Mauro, osservando il suo cazzo e le sue gambe sporche di chimo semidigerito. Si afferrò il pene con una mano alla base, lo fece risalire fino alla punta e, con una mossa rapida del polso, gettò il vomito raccolto lontano, poi si sollevò i pantaloni. – Se vuoi godere di nuovo così, chiamami. – Vaffanculo! Vaffanculo! – gridò la ...