1. Linda la nerd – Capitolo 22


    Data: 14/05/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... corte le sue dita, notando che il pollice, stringendo l’asta del cazzo, non sfiorava nemmeno la punta dell’indice o del medio. – Togliti la maglietta, bella figa. – disse Mauro. Per qualche motivo, a Francesca non sembrò tanto un ordine quanto un consiglio. Lei alzò lo sguardo verso di lui. – Vuoi vedere anche le mie tette? – esclamò, cercando di trattenere la rabbia che improvvisamente era esplosa in lei. Lui annuì. – Toglitela, bella figa, che è meglio. – ripeté. – Fidati. Francesca fu sul punto di ribattere, ma lo sguardo dell’uomo le fece vedere con gli occhi della mente sé stessa tramortita e piena di escoriazioni e sporca di sangue, sdraiata su un fianco in mezzo a quello spiano, i pantaloni e le mutande a metà delle gambe, con lui che le sfondava il culo. – Va bene. – rispose. Lasciò il cazzo, prese il fondo della maglietta nera che aveva indossato proprio per non mostrare troppo i capezzoli, e se la sfilò. Le grosse tette sobbalzarono al movimento del tessuto e alla propria, improvvisa libertà. La ragazza non riuscì a trattenere uno sguardo di sfida all’uomo, il quale stava contemplando il capolavoro che era appena apparso sotto il suo cazzo, che non commentò verbalmente, ma era sufficiente l’espressione della sua faccia per comprendere quanto apprezzasse. Francesca si voltò, scoprendo un alberello a meno di un metro da lei. Lanciò nella sua direzione la maglietta e un ramo la prese, lasciandola dondolare nel leggero vento che scivolava nella campagna. Tornò a ...
    ... concentrarsi sul suo lavoro, stringendo di nuovo tra le mani il cazzo. Appoggiò le labbra sulla cappella, rabbrividendo all’idea di cosa stesse facendo: l’odore che si sollevava dall’inguine era forte, muschiato, non esattamente quello che sperava di trovare in un uomo che avesse l’abitudine di lavarsi almeno un giorno su due. Le mani cominciarono a muovere la pelle lungo l’asta in movimenti alterni, mentre la lingua scivolava, piatta, sul glande dal gusto salato. Fece un giro completo della cappella, poi dovette trattenere la nausea. Non andava bene, pensò. Mauro si sarebbe aspettato qualcosa di meglio di quello, ma non aveva intenzione di mettersi il cazzo tra le fauci. Solo all’idea provava un senso di acidità in bocca, dietro la lingua, e non si sarebbe meravigliata se, prima di raggiungerla, si fosse zangolato pensando al loro precedente rapporto, senza poi pulirsi: in effetti, non si sarebbe meravigliata se quel sapore strano non fosse altro che spermatozoi morti qualche ora prima. Doveva fare comunque qualcosa, anche solo per smettere di vedere il suo corpo martoriato che si muoveva spinto dai colpi d’inguine di Mauro perché non l’aveva soddisfatto. Poi la brezza che le accarezzava le tette le fece venire un’idea che considerò passabile: si sollevò un po’, senza lasciare il cazzo con le labbra, e abbracciò l’asta con le bocce. Se lui aveva il cazzo gigante, lei aveva delle tette maestose, e queste ultime avrebbero battuto qualunque nerchia. Mise le mani sulle tette, ...
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