1. Per la vittoria


    Data: 11/07/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... fare l’amore con te’.
    
    Naturalmente quella spiritosaggine io l’avevo considerata e presa come un’esagerazione dettata e scandita dall’euforia del momento, perché non m’aveva neppure sfiorato lontanamente la ragione l’idea che parlasse sul serio. In fin dei conti, all’epoca lei aveva solamente diciannove anni e a quell’età si può pure promettere il sole, le stelle e scordarsi tutto nell’attimo stesso.
    
    ‘Beh, le altre non ci sono state, adesso dovrai accontentarti di noi tre’ – continuò Gianna.
    
    Sotto la mia tuta inzuppata io sentivo acutamente risvegliarsi i miei desideri, però non ero ancora certo né convinto appieno che tutto fosse vero, soltanto quando avvertii sei mani, che delicatamente mi toglievano con spregiudicatezza gl’indumenti bagnati ebbi la radicale sicurezza di non essere al centro d’uno spietato e insistente scherzo. In realtà fu Caterina, la deliziosa e dolce Caterina, che con un modo di fare per nulla imbarazzato né turbato, fece sapientemente scivolare giù l’ultimo bastione della mia eccitata virilità. Subito mi ritrovai stretto nel loro abbraccio, in quanto sentivo i loro corpi caldi e morbidi contro il mio, giacché cominciavano a diffondersi nello spogliatoio sospiri e spasimi contenuti. In quel momento iniziai a porgere le mani, in quel frangente avrei voluto averne dieci per rispondere a tutte quelle vibrazioni di quei tre corpi tremanti e trepidanti di passione. Assaporai una per volta le loro bocche, in cui giravano lingue dolcissime, mentre una ...
    ... forza astratta e invisibile ci sospinse verso la panca. Adesso le gloriose divise si ritrovarono sul pavimento e in quel carosello io mi stesi supino sull’asse di legno, mentre Gianna mi salì cavalcioni facendo sparire il gonfiore del mio cazzo nel folto umido della sua accogliente e splendida fica. Travolto dal piacere io reclinai la testa all’indietro e vidi che da quel lato della panca c’era Caterina, che ormai lanciava brevi strilli dimenandosi concitata il proprio fulgido e radioso corpo.
    
    Io afferrai le sue anche, avvicinai a me i suoi peli biondi e affondai la mia bocca nel suo solco ardente, sentii il suo sapore violento di salvia e di trifoglio, mentre una colata di miele mi scorreva fino in gola. Furono attimi di febbre, poiché mi calavo in un vortice di luce del quale non vedevo la fine, la voce di Gianna era ormai un sibilo roco, in quanto si spense quasi contemporaneamente alla mia e a quella di Caterina. A dire il vero occorsero svariati minuti per ritornare sulla terra, in quello spogliatoio, dove adesso me ne accorgevo, perché uno dei tubi al neon quasi in via d’esaurimento diffondeva una luce tremolante, quasi stroboscopica. Sotto il tubo, appoggiata alla parete, Valeria ci guardava con un’espressione incomprensibile e indefinibile, lei si era rimessa i pantaloni della tuta e teneva in mano la felpa, dal momento che sembrava accusarci rimproverandoci in silenzio, soprattutto io, giacché mi sentivo colpevole di averla quasi ignorata trascurandola in favore ...