1. Cosa non si fa per un amico


    Data: 09/07/2018, Categorie: Cuckold Erotici Racconti Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    Conoscevo Davide da sempre, fin dalla prima liceo. Eravamo amici molto stretti: ci vedevamo quasi tutti i pomeriggi dopo la scuola e da ragazzi spesso passavamo le vacanze estive insieme, da sua zia che aveva una casa in Liguria.
    
    E su quelle spiagge ne avevamo fatte tante!
    
    Ricordo una volta che, trombandoci due tedesche nella stessa stanza, facevamo a gara a chi veniva per ultimo.
    
    Oppure quella volta che finimmo a letto in tre, noi due e la sua donna che ci accolse contemporaneamente nei suoi due orifizi.
    
    Senza contare le volte che ci siamo scambiati le ragazze a metà serata… Insomma, la gnocca non ci mancava, ma l’amicizia era più forte.
    
    Lui era più atletico di me, più sportivo, più sfacciato, più belloccio.
    
    Ma io ero più il tipo da intellettuale, più colto, più cerebrale, più perverso. E poi avevo una mazza più grossa della sua, come avevamo potuto entrambi constatare nelle nostre notti promiscue con le sciacquette di turno.
    
    Poi le cose cominciarono a cambiare, io mi innamorai pesantemente di una brunetta che finii con lo sposare, lui ebbe un paio di storie serie finite male (la seconda lo devastò) e infine, quando ormai non ci sperava più, a trent’anni passati conobbe Silvia e presto si sposarono.
    
    Ci perdemmo di vista per alcuni anni perché la mia azienda mi chiese di trasferirmi all’estero per seguire la costruzione di una centrale elettrica in Sud America, mentre la sua, di azienda, nella quale stava facendo una brillante carriera (dirigente a ...
    ... 32 anni) si era trasferita in Toscana e a lui non restò che fare lo stesso.
    
    Ci ritrovammo molti anni dopo, quando entrambi avevamo superato i 45 anni. La storia con mia moglie stava per finire per una serie di incomprensioni, ne parlai con lui che accennò la cosa alla moglie.
    
    E fu proprio Silvia, sua moglie, che mi fu vicina, ascoltò pazientemente tutte le mie lagne, mi consolò, mi invitò a cena innumerevoli volte perché non restassi solo, insomma espletò tutte quelle azioni consolatorie in cui le donne sono molto più brave di noi.
    
    Silvia fu proprio premurosa nei miei confronti e capii che provava per me una certa simpatia.
    
    Era una donna elegante, di classe, proveniente da una famiglia della buona borghesia bresciana, possedeva terreni e un bellissimo cascinale ristrutturato nella Franciacorta. Non era bellissima e forse per questo aveva sposato un uomo più bello di lei, compensando così il fatto di sovrastarlo per classe, cultura e intelligenza. Ma a me piaceva, primo perché era rossa di capelli. Rossa naturale, un colore che mi dava un sussulto alle palle ogni volta che lo vedevo.
    
    Poi perché ricordavo bene le sue tettine, da quella volta che avevamo provato a fare nudismo sulle spiagge della Dalmazia, durante una delle nostre vacanze di coppia, anche con altri amici. Aveva un corpo ben fatto, ma il viso non era all’altezza del resto e quando sorrideva ti passava la voglia.
    
    Ovviamente, passata la fase della mia separazione, ci si vedeva poco, io a Milano e ...
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