1. Michela e sua Sorella - Working Day


    Data: 16/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Smithmarcus, Fonte: EroticiRacconti

    ... eppure l'aveva già ridotta in stato di eccitazione totale. Le sue ditine giocavano con i morbidi capezzoli della mia dolce metà, sconvolta e completamente frastornata, mentre il ginocchio si muoveva ormai in un lago di umori vaginali. Probabilmente non era passato neanche un minuto, che Michela godette già clamorosamente, lasciandosi andare in gemiti ritmati. Cadendo a terra in ginocchio, si portò una mano sotto la minigonna per non perdersi gli ultimi istanti di piacere, ansimando senza più nessun controllo. Sonia la guardò dall'alto in basso, ridendo divertita. Aveva la sensazione di poterle fare tutto ciò che volesse. Sentiva di avere potere assoluto sulla mia soggiogata consorte. Io mi chiesi come la stesse riducendo quella perfida streghetta. Ogni giorno la rendeva sessualmente più succube.
    
    "Alzati, troia. - le ordinò freddamente – Rimettiti quelle latterie nella camicia e andiamo. Se no farai tardi."
    
    "Ma... - provò a obiettare Michela – Vorrei almeno lavarmi le parti intime...sono sporchissima..."
    
    "No. Testimonia bene quello che sei, gran signora. Una puttana, come ti ho già detto. E giustamente devi odorare di sesso."
    
    Sentendosi ancora profondamente umiliata, la mia consorte non potè rispondere nulla. Nella sua mente si stava creando l'idea che ogni parola sbagliata detta a Sonia, le costasse botte dolorose. O in alternativa di essere usata sessualmente. Quindi lasciò che la babysitter la prendesse per un capezzolo, e la tirasse dietro di sè, giù per le ...
    ... scale, facendola quasi cadere. Io le seguivo, piuttosto eccitato. Attraversammo la sala di casa, che dava sul portone, e uscimmo in giardino.
    
    Lì, vedemmo che nel prato a fianco, oltre la ringhiera, c'era il nostro anziano vicino, il commendator Rossi, che stava svolgendo dei lavori di giardinaggio, col rastrello in mano. Non avevo dubbi che mia moglie fosse il suo sogno erotico da sempre, cioè da quando eravamo andati ad abitare lì. Vederla attraversare il vialetto, tirata per un capezzolo dalla nostra babysitter, gli causò uno shock che per poco non lo fece cadere a terra, causa infarto. Non ebbe il coraggio di salutare, nè di parlare. Rimase lì a bocca aperta, e probabilmente sarebbe rimasto così tutta la mattina. Salimmo in macchina, con me alla guida, e le due donne dietro. Mi sentivo come uno chauffeur. Mi mancava solo il cappello.
    
    **************
    
    Dopo tre quarti d'ora entrammo tutti e tre al salone Autoprestige, che mia moglie co-dirigeva con sua sorella Simona. Notai gli sguardi delle persone. Erano visibilmente sorpresi, per non dire shockati. I venditori, signor Carlo e signor Paolo, non credevano ai loro occhi. Michela cercava comunque di tenere un certo portamento, distinto e professionale, ma l'apertura frontale della camicetta esponeva profondamente l'incavo fra le sue grandi tette, e il tessuto era davvero troppo trasparente per non fare notare l'area del capezzolo. Oltretutto, camminando, la minigonna si sollevava leggermente, mostrando l'elastico in pizzo ...
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