1. Michela e sua Sorella - Working Day


    Data: 16/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Smithmarcus, Fonte: EroticiRacconti

    Uscimmo di casa verso le 8.00.
    
    Era necessario muoversi almeno un'ora prima per essere alle 9.00 in ufficio, al grande salone Autoprestige, che mia moglie Michela dirigeva insieme a sua sorella Simona, sotto la saggia amministrazione del padre.
    
    Un'ora prima io, lei e la nostra babysitter Sonia, ci eravamo svegliati tutti e tre nel lettone, dopo una notte piuttosto turbolenta.
    
    E quindi è necessario fare un piccolo flashback che ci riporti alle ore 7.00.
    
    **********
    
    Michela si era svegliata per prima, e, dopo aver fatto velocemente colazione, si era buttata sotto la doccia. Cercava di fare tutto in modo accelerato, in modo che nè a me nè tanto meno a Sonia venissero strane intenzioni nei suoi confronti. Era in grandissima apprensione, e si vedeva.
    
    "Ah ah! - ridacchiò Sonia, abbracciandomi nel letto – Tua moglie pensa che fare tutte le cose di fretta, possa evitarle il peggio."
    
    Dopo essersi asciugata i capelli, Michela si infilò l'accappatoio, dirigendosi verso la cabina armadio. Lì, Sonia, silenziosa, la raggiunse.
    
    "Cosa credi di fare? Credi di essere la mia schiava SOLO di notte?" le disse.
    
    "No, senti... - disse Michela – Ho davvero fretta...Ora non ho tempo..."
    
    "Lo so. Dobbiamo andare al lavoro..." sogghignò la babysitter.
    
    "No, non 'dobbiamo'. 'Devo'..." rispose la mia consorte, cercando di mostrarsi un po' dura, almeno nel confronto verbale con la perfida biondina.
    
    "Non puoi decidere ciò che farai TU, e pensi di poter decidere ciò che ...
    ... farò IO?" rise Sonia sguaiatamente.
    
    "Ascolta, ragazzina, ora mi vesto e vado, ok? E ci sentiamo poi, nei prossimi giorni."
    
    Dal letto sentii queste parole di mia moglie, e mi chiesi dove avesse trovato il coraggio di parlare in questo modo alla nostra babysitter. Si levò l'accappatoio, e prese uno dei suoi reggiseni, quinta misura.
    
    "Ma stai scherzando davvero?" le disse Sonia, afferrandole un polso.
    
    "Lasciami, stronzetta!" si ribellò Michela.
    
    In un attimo la babysitter le girò il braccio dietro la schiena, spintonandola tette contro il muro della cabina armadio.
    
    "Ahiiii, cazzo, me le schiacci..." protestò mia moglie, mentre quella piccola streghetta si divertiva a farla strisciare di seno contro il muro bianco. Ormai avrei dovuto essermici abituato, ma vedere Michela, dominata fisicamente da un'altra donna, oltretutto una ragazza di vent'anni più giovane, che le rendeva almeno venti centimetri e altrettanti chili, mi faceva sempre un grande effetto. Sonia lo sapeva benissimo, e si divertiva a prolungare quei momenti, specialmente nel momento che, levatasi l'accappatoio, Michela era completamente nuda, nelle sue mani. Infatti da dietro la staccò dal muro, ma senza darle tempo di fare nulla, e le agganciò i suoi morbidi ampi capezzoli, torcendoglieli brutalmente. Michela urlò disperata. Picchiettava le mani della babysitter ma in maniera talmente flebile e patetica, che quell'altra rideva di gusto.
    
    "Ora tu indosserai i vestiti che ti ho preparato, capito?" le ...
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