1. Dal punto di vista dello stalker (parte 3)


    Data: 03/07/2018, Categorie: Etero Autore: thefriendlymanbehind, Fonte: Annunci69

    ... orgasmo. Uno spettacolo tremendamente eccitante che mai mi sarei aspettato.
    
    Ad un certo punto i movimenti si fecero così rapidi che la dannata webcam di bassa qualità riportava solo una confusa scia mossa, ma mentre vedevo la sua faccia prendere le tipiche smorfie dell’orgasmo capii che probabilmente doveva punirsi per qualcosa perché si fermò poco prima di godere, si alzò da quella scomoda posizione e sparì dalla visuale.
    
    I secondi sembravano ore e premevo come un folle il tasto “avanza” della mia tastiera in modo da vedere che fine avesse fatto, alcune decine di immagini dopo vidi che si era seduta ai piedi del letto davanti al grande specchio appeso sull’anta dell’armadio; era ancora ancora completamente nuda e stravolta, ma si mise in ginocchio sul letto e poggiò il sedere sui talloni come fa un bravo karateka, a questo punto si spostò il più vicino possibile allo specchio, spalancò le gambe ed ammirò soddisfatta il suo sesso. Avvicinò la mano destra alla vagina e con pollice ed indice prima scoprì oscenamente il clitoride gonfio di desiderio e poi scese più in basso mettendo in mostra il suo pertugio umido e caldo che pulsava vistosamente.
    
    Lei era assolutamente estasiata da questa vista, non riusciva a distogliere lo sguardo e la cosa durò diversi fotogrammi.
    
    Riprese a masturbarsi inserendo un unico dito della mano sinistra mentre la destra continuava a tenere aperta la sua vagina. Metteva dentro il dito, lo richiudeva ad uncino, lo muoveva dentro, ...
    ... insomma, stava davvero giocando con sè stessa ed io potevo vedere la maggior parte di quel che succedeva grazie al riflesso sullo specchio, proprio come lei.
    
    La mano destra sparì dalla mia vista cercando a tentoni qualcosa di fianco a lei, quando lo afferrò se lo portò davanti alla faccia e lo ammirò per un attimo: era un piccolo vibratore rosso sul quale, dato il luccichio che emetteva sotto il lampadario della camera, era probabilmente già stata versata una generosa dose di lubrificante e mentre costringeva il suo sesso voglioso a rimanere aperto alla sua vista (questa volta usando la mano sinistra) appoggiò la punta del piccolo vibratore all’apertura della sua vagina e lo inserì per un paio di centimetri.
    
    Doveva piacerle molto dato che immediatamente notai una macchia sul suo lenzuolo, ma lei doveva aver pregustato quel momento per tutta la settimana e non voleva che finisse in un istante.
    
    Ci vollero 20 fotogrammi affinché il vibratore sparisse quasi completamente nella vagina, una quindicina di centimetri in duecento secondi, era chiaro che voleva godere di tutti i rilievi che quel giocattolo aveva stampati sopra. Una volta che del vibratore era rimasta solo la ghiera esterna lo accese e sempre lentamente lo estrasse e lo rinfilò più volte. Quello che mi stupiva non era questa tortura del piacere che si stava autoinfliggendo, ma erano i suoi occhi: puntati sullo stesso riflesso dello specchio che anche io guardavo ed il riflesso mostrava le sue labbra aperte che ...