1. Colpo di fulmine


    Data: 04/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    ... occhi.
    
    “Devo andare, grazie di tutto.”
    
    Provai a forzare un sorriso.
    
    Lui si alzò.
    
    “Nessun problema, sto solo facendo il mio lavoro.”
    
    Mi sorrise, mi tirò a sé e mi diede un ‘più che amichevole’ abbraccio.
    
    Ero un po’ confuso ma non ci prestai molta attenzione perché il taxi suonò di nuovo. Ci salutammo ed io mi avviai.
    
    Guardando fuori dal finestrino lo vidi sulla porta dell’ospedale che mi guardava.
    
    Un paio di secondi dopo il taxi lasciò il parcheggio e ci allontanammo.
    
    Non sapevo ancora dove andare, poi decisi di andare a casa di Giacomo e spiegagli perché non mi ero presentato la sera precedente.
    
    Il taxi si fermò, scesi e pagai la corsa.
    
    Mi avvicinai alla porta e bussai. Non ci fu risposta così provai con la maniglia, la porta non era chiusa a chiave
    
    Entrai nella casa silenziosa.
    
    “Giacomo? Sei a casa?”
    
    Non ci fu risposta così decisi di guardarmi intorno e scoprii perché la porta di casa era aperta e non si vedeva nessuno.
    
    Camminai lungo un breve corridoio e sentii qualche rumore. Non riuscivo a distinguere che tipo di rumore fosse, così entrai nella stanza. Mi sembrò che il cuore mi fosse stato tirato fuori dal petto, calpestato sul pavimento e rotto in un milione di pezzi quando vidi Giacomo sul suo letto, nudo, fare sesso con un altro ragazzo. Le lacrime iniziarono a rotolare sulle gote, ritornai alla porta e mi avviai verso casa mia piangendo. Non so perché fossi così ferito, non era che fossimo insieme e lui aveva il diritto di ...
    ... fare qualunque cosa volesse.
    
    Lo pensavo ma continuavo a sentire dentro di me quel dolore che era impossibile descrivere.
    
    Arrivai a casa e non c’era nessuno dei miei compagni di stanza, andai in camera mia e mi cambiai.
    
    Poi decisi di andare in spiaggia per schiarirmi le idee.
    
    Dopo aver parcheggiato mi avviai verso la spiaggia, mi tolsi le scarpe, le legai insieme e me le misi sulla spalla, arrotolai le gambe dei pantaloni e mi diressi verso la sabbia. Per qualche motivo camminare sulla spiaggia mi fa sempre sentire meglio. Non c’era nessuno in giro ed era bello stare in pace e tranquillità. Camminai lentamente sulla sabbia guardando l’orizzonte.
    
    Poi, all’improvviso, fui buttato sulla sabbia.
    
    “Mi dispiace, tutto bene?”
    
    Disse qualcuno
    
    “Sì, tutto bene, non preoccuparti.”
    
    “Scusa, non ho prestato attenzione e ti ho urtato.”
    
    “Va tutto bene. Davvero.”
    
    “Sei sicuro di stare bene? Sembri... o è solo tristezza? A proposito, io sono Tom.”
    
    Un cane corse verso di noi, mi saltò addosso ed iniziò a leccarmi il viso.
    
    “E questo è Jim”
    
    Iniziai a ridere e ad accarezzare il cane.
    
    “Io invece sono Alessio.”
    
    “Abiti qui intorno? Non mi sembri un viso familiare.”
    
    “No, vivo a circa un’ora da qui. Vengo qui solo una volta ogni tanto per liberarmi la testa e godermi il mare.”
    
    “Fantastico, beh, io sto tornando a casa, lì in fondo alla strada. Perché non vieni con me a farmi compagnia finché non dovrai tornare a casa.”
    
    Riflettei poi: “Va bene, posso ...
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