1. Allergico alla bellezza


    Data: 30/06/2018, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... Giovanni, pensava che quell'esporre e valorizzare la già rilevante bellezza rendeva la donna volgare. Ovviamente si guardava bene dal dirlo, conscio che sarebbe stato deriso da tutti, però lo pensava e -secondo lui- era “la volgarità” di Elena a disgustarlo non la sua innegabile bellezza a procurargli effetti opposti all'eccitazione, una specie di ritrazione del pene.
    
    Lo stesso effetto comunque gli capitava anche al cospetto di altre donne di particolare bellezza. C'era in lui una qualcosa che lo faceva sentire come maschio inadeguato per le troppo belle, uno non all'altezza, uno senza possibilità di poter piacere a quel tipo di donne che lui definiva “troppo donne”.
    
    Giovanni non era né misogino, né gay, anzi. Andava in visibilio per le donne di bassa statura e mingherline ed apprezzava molto la mentalità femminile.
    
    Godeva addirittura la fama di essere un dongiovanni, di certo non si faceva mancare le donne, né per mera compagnia, anzi preferiva le amicizie femminili a quelle maschili, né per avere con loro rapporti sentimentali poco impegnativi in quanto poco propenso al matrimonio, né per condurre una vita sessuale normale, forse più che appagante rispetto ad altri scapoli della sua età.
    
    Però le donne troppo belle lo intimidivano, intimorivano, condizionavano, ed Elena era bella, troppo bella e, purtroppo per lui, condividevano lo stesso ufficio, con l'invidia di tutti gli altri colleghi maschi e con suo gran tormento.
    
    Elena, come tutte le donne belle ...
    ... consapevoli di essere tali, alla lunga aveva fatto l'abitudine sia agli sguardi languidi che a quelli quasi concupiscenti dei vari uomini, ne era pure lusingata ma in fondo, in fondo ci si era abituata. Di fronte ai ai salamelecchi, ai complimenti, anche a qualche mano morta dei colleghi ormai aveva imparato come trattare ognuno per tenerli alla dovuta distanza di buon cameratismo concedendo, e non a tutti, poche e non eccessive confidenze.
    
    Quello che la faceva rodere era la freddezza di Giovanni ne suoi confronti. Era un bel ragazzo Giovanni, simpatico di carattere, intelligente, collaborativo come collega di lavoro, ma freddo nei suoi confronti. Elena sapeva pure che gli piaceva correre volentieri dietro alle sottane ma ignorando, come tutti gli altri, quale fosse la tipologia femminile che lo attizzava, non riusciva a capacitarsi come mai ignorasse lei, proprio lei che lavorava nella stessa stanza, spesso condividendo lo stesso lavoro. Mai un complimento, una parola carina, mai uno sguardo nella sua scollatura o alle sue gambe, eppure lei ne faceva di tutte per farsi notare e per provocarlo, per mera vanità femminile, per conquistare una sbirciata ai suoi seni o al suo lato B da quegli occhi. Si apriva la camicetta un bottone più del necessario, accavallava frequentemente le gambe, si chinava in maniera esagerata, a volte si stiracchiava persino pur di farsi notare, senza mai ottenere neppure un mezzo sorriso. Niente assolutamente. Anche il problema per il quale aveva chiesto ...