1. Allergico alla bellezza


    Data: 30/06/2018, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Elena aveva chiamato Giovanni, l'unico dei suoi colleghi con il quale condivideva l'ufficio, alla sua postazione per chiedergli delucidazioni in merito a dei dati sui quali stava lavorando e che erano sul monitor del suo computer.
    
    Giovanni, gentile e collaborativo come sempre, era andato a guardare ed aveva trovato davvero strano che la collega faticasse a capire cose che a suo parere erano semplicissime. Addirittura anziché digitare lei un determinato codice si era alzata dalla sedia dicendogli: “Scusa ma oggi faccio fatica a capire, ti spiace se mi fai vedere tu?”, cedendogli la sedia perché Giovanni potesse operare direttamente.
    
    Come colpita da una immediata illuminazione della mente, appena Giovanni si era seduto, lei aveva esclamato “Mi sa che ho capito, aspetta. Devo inserire il codice qui, vero?” e parlando si era chinata in avanti, aveva preso con la sua mano quella di Giovanni che aveva appena impugnato il mouse, il suo seno aveva più premuto che sfiorato la spalla dell'uomo che aveva respirato il buon profumo di lei.
    
    Il problema per il quale Giovanni era stato chiamato era stato già risolto, ma ne era sorto un altro: Giovanni aveva cominciato a sudare in maniera incredibile, al punto che la sua fronte era imperlata di goccioline, le sue gote avevano cambiato rapidamente tonalità di colore, dal naturale, al pallido, al rosso infuocato per impallidire di nuovo.
    
    Elena deliberatamente aveva continuato a tenere la sua mano su quella di Giovanni e aveva ...
    ... premuto ancora di più il suo seno contro l'uomo, esclamando:- “Ma che hai? Tu scotti!”
    
    Giovanni, come persona presa dal panico, si era alzato, allontanato, diretto all'attaccapanni, afferrato il soprabito e infilandoselo disse con voce concitata:- “Sì, credo proprio di avere la febbre oggi. Scusami ma io vado via, vado a casa”. Presa la sua borsa-cartella era scappato via lasciando Elena stupita ed interdetta.
    
    Occorre dire che, Giovanni , a differenza della maggior parte degli uomini, e si parla di maschi etero, di fronte alle belle donne non solo non riusciva ad eccitarsi ma, al contrario più erano belle, più si sentiva in forte disagio.
    
    Elena era alta, slanciata, vitino stretto, bei fianchi, culo meravigliosamente sagomato, seno generoso ma non esageratamente, che stava su anche senza indumenti di sostenimento. Anche il suo volto era particolarmente attraente: occhi chiari e labbra carnose, capelli lunghi e biondi che si divertiva a pettinare in modo diverso anche nell'arco della stessa giornata. Li poteva tenere in una treccia morbida, o scioglierli per farli cadere in libertà sulle spalle, oppure raccoglierli in una coda di cavallo o, ancora attorcigliare questa coda e tenerla con una forcina.
    
    Era così bella che, secondo Giovanni, sbagliava a valorizzarsi ulteriormente indossando tacchi esili ed alti, gonne corte ed aderenti, camicette generosamente scollate.
    
    Tutti gli altri colleghi sporgevano gli occhi quasi fuori dalle orbite quando guardavano Elena, solo lui, ...
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