1. Il cuoco – Capitolo 2: “Marco porta a casa sua sorella”


    Data: 20/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    – Aspetta! – si lamentò Chiara, seguendo a stento il fratello nel piazzale del bar. – Mi fai male!
    
    Solo in quel momento il furore si dissipò appena, e Marco si rese conto con quanta forza stesse stringendo il braccio della sorella. La lasciò, borbottando qualcosa di astioso che nemmeno lui capì, e mise la chiave nella portiera dell’auto. Quando la aprì, vide la ragazza ferma, davanti a quella del passeggero, la giacca ancora riversa su un braccio nonostante il fiato divenisse foschia appena usciva dalle sue labbra, fissando il fratello, con le lacrime agli occhi.
    
    Marco dovette inghiottire la rabbia che stava per spingerlo a gridare. – Sali. – si limitò a dire, prima di dare l’esempio.
    
    La macchina, all’interno, era appena tiepida, ma un leggero appannaggio aveva già cominciato ad invadere il parabrezza. Marco girò la chiave nel quadro avviando il motore ed azionando il riscaldamento. Nonostante fosse contrario a passare la mano sul vetro per pulirlo perché il grasso cutaneo avrebbe dato problemi in seguito, creando fastidiosi scherzi di luce quando il sole sarebbe stato basso sull’orizzonte o a causa delle luci delle altre automobili, non attese che l’aria calda asciugasse il parabrezza ma si creò un’area di visione con un paio di passate delle dita. Non aveva alcuna intenzione di rimanere lì un solo istante di troppo.
    
    Si immise nel traffico appena se ne presentò l’occasione, facendo frenare di colpo l’auto che stava sopraggiungendo e guadagnandosi un colpo di ...
    ... clacson rabbioso. Marco fece finta di nulla, soprattutto consapevole che se avesse reagito lo avrebbe fatto con violenza.
    
    Ma non seppe trattenersi quando Chiara, dopo qualche minuto, con la voce incrinata dalla vergogna, chiese perdono.
    
    – Ma spiegami, – domandò lui, stringendo le dita attorno al volante con una tale violenza da sentire la plastica morbida deformarsi leggermente – pensi di diventare amica di Cinzia?
    
    Chiara non alzò gli occhi dal tappetino davanti al sedile che occupava, i lunghi capelli biondi che nascondevano parte del suo viso. Non rispose.
    
    – O vi conoscete da più tempo? – continuò lui, questa volta fissandola mentre si fermava al termine di una coda di automobili ferme ad un semaforo rosso.
    
    – Sono un paio di settimane. – rispose lei sottovoce. Lui continuò a fissarla, aspettando che aggiungesse altro, e lei si sentì obbligata ad aggiungere: – Sono… sono timida. Lo sai benissimo. Io non riesco a farmi amici e a scuola molti mi evitano perché non ho il coraggio di parlare con loro. – Si interruppe un momento, come a riordinare le idee e, magari, scoprire lei stessa il vero motivo per cui frequenta quel gruppo di ragazze. – Io… Cinzia… Cinzia non è come me, è… spigliata.
    
    – Cinzia non è spigliata. – la corresse Marco, mentre il semaforo passava al verde ed anche il rosso degli stop davanti a loro scompariva, sostituiti da soffi di gas di scarico illuminati dai fari delle auto. – È volgare. E stupida. Sul serio, Chiara, non frequentarla. Posso ...
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