1. Eneide Postmoderno-dell’addio al Regno delle Amazzoni e delle conseguenze.


    Data: 12/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... riempendo la caverna con gemiti che di umano avevano ben poco. Lui stesso si scoprì a gemere, a stringere, a baciare, a sussurrare parole che nell’estasi solo avevano senso e solo per quella femmina che lo cavalcava sapientemente, il ritmo modulato sulla sua vicinanza all’orgasmo, paziente ma frenetica, dolce ma selvaggia. In un momento imprecisato, l’Esule capì che non c’era più storia ne ranghi, più niente a separarli.-Mia… Athlia, affinché il mio seme non sia sperperato, chiedo di poterti dominare.-, disse.-Se tu fossi un mio servo tale frase sarebbe garante della tua morte, Janus.-, osservò la regina gemendo mentre faceva entrare il membro dentro di sé per l’ennesima volta. Aveva i capelli in disordine, una colata mora sulla schiena ambrata.-Ma sono un uomo libero… E tuo pari, ora come ora.-, disse lui osando qualcosa che a sua insaputa mai era stato detto da uomo vivente ad alcuna regina. Ma Athlia sorrise, benevola.-E sia, mio virile stallone. Come fanno all’amore le donne del tuo popolo?-, chiese.-Sono ben meno feroci di quelle del tuo.-, ammise Janus, -In genere forse anche più spente.-.-Noi siamo guerriere. Anche nel sesso sebbene in modo diverso.-, le unghie della Regina graffiarono il petto dell’uomo, incidendovi solchi. Lui trasalì.-Presso la mia gente c’era l’uso di diverse posizioni, per favorire l’inseminazione.-, disse.-Ah. Capisco. Come quella che hai usato con Althea?-, chiese a bruciapelo lei.-Vedo che ti ha riferito tutto con dovizia di particolari.-, ...
    ... disse lui senza intonazione.-Suo compito, essendo mia servitrice oltre che lontana cugina.-, precisò l’amazzone non senza fare su e giù. Il ritmo era però rallentato. Janus sospirò.-Dunque… ecco perché mi pareva tanto simile a te.-, disse.-Non più di tanto. Noi amazzoni ci somigliamo tutte. È… una tattica. Uccidi una di noi in battaglia e ti sembrerà di non averlo fatto realmente. Siamo un’armata senza volto né identità.-, disse.Il discorso bellico non frenava l’amplesso: la Regina continuò a pompare. Su e giù. Ancora e ancora, scivolando lungo il membro lucido di umori suoi e dell’uomo.-Dunque, questa posizione?-, chiese d’un tratto.-Beh, ve ne sono diverse, Athlia.-, ammise Janus, -Alcune sono complesse e inadatte a dove ci troviamo…-. La regina sorrise, sfilandosi da lui in un istante.-Mi reputi tanto delicata? Sono avvezza a fatiche e amplessi ben meno delicati di quanto credi.-, disse con aria di sfida. Janus la guardò alzandosi. Sorrise.-E sia.-, disse soltanto. Si mosse rapido. Afferrò la donna alla gola, baciandola di forza e infilandole un dito nella rorida vulva. Il tuono riverberò, all’unisono con il ringhio dell’amazzone.Janus la sgambettò rapidamente. Lei cadde a terra. Divaricò le gambe, compiacente.Lui entrò, senza fermarsi, tutto in una volta, brutalmente come mai aveva fatto con sua moglie.-Ahhhh, sìiii!-, la Regina artigliò la terra attorno a sé, stringendo i pugni sotto l’assalto dell’uomo.-Comprendi che questa é una. Il seme colerà nel tuo ventre, spinto dalla ...
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