1. Eneide Postmoderno-dell’addio al Regno delle Amazzoni e delle conseguenze.


    Data: 12/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... vide una caverna indicandola a Janus.Scesero dalle cavalcature, lasciandole libere senza timore in quanto esse erano addestrate a tornare al richiamo della Regina.
    
    Entrarono nella caverna. Erano bagnati ma non più di tanto.-Ci vorrebbe un fuoco.-, disse Janus.-Il fuoco é dentro di noi.-, rispose la Regina con un sorriso. Erano vicini, più di quanto fossero mai potuti essere nel formale e rigido ambiente del palazzo e la bellezza di lei ora era ancor più evidente, Janus si scoprì eccitato da cotanta conturbante magnificenza femminea.Il suo profumo era un’inebriante, irresistibile malia cui l’Esule non riusciva a resistere…-È forse proibito dalle convenzioni del tuo popolo fare sesso con una donna che lo voglia?-, chiese.-No, o sublime.-, rispose Janus.-Bene, poiché nel mio regno vige una legge iscritta dalle mie antenate regine: colei che brama il seme di un uomo può ottenerlo in accordo con lui se egli non é servo. E tu non sei servo. Quindi, io bramo, desiderio ed anelo il tuo seme in me. Esaudirai il mio desiderio?-, nel dire ciò si era avvicinata. I loro fiati si mescolavano, le mani della Regina scesero, impugnando il già turgido membro di lui con rapacia. Ah, quanto lo voleva, e quanto lui voleva lei.-Certamente, o Regina.-, disse. La Regina sorrise e lo baciò voracemente, più di quanto Janus potesse ricordare. Nessuna donna da lui posseduta aveva una simile voluttà, un simile fuoco.Strinse la donna in un abbraccio, inspirando il di lei profumo, godendo della sua ...
    ... bellezza con tutti i sensi. Gli indumenti caddero a terra. Prima le vesti di Janus, poi gli abiti di cuoio della Regina.Vederla nuda fu per lui un pugno allo stomaco che fece affluire il suo sangue al bassoventre, annullando tutto tranne il desiderio di farla sua.-Mia Regina…-, osò proferire lui mentre lei lo manipolava lentamente.-Athlia. Chiamami con il mio nome, Janus.-, disse lei senza smettere.-Athlia…-, sussurrò lui, gustando il musicale suono di quel nome. Lei sorrise. Chinò il capo baciando i capezzoli dell’uomo, mordicchiando appena. Lui gemette. Strinse i seni di lei.Foga lasciò il posto alla tenerezza. Un tuono riverberò lontano. La pioggia cadde a fiotti.Il freddo e il clima non li riguardavano più da molto. La Regina strinse il pene dell’uomo alla base, impedendone la venuta. Sorrise, prendendo la mano di lui e portandosela tra le cosce.-Onora la mia vulva, Esule. Leccala, toccala, assaporami come io assaporerò te!-, esclamò.Janus non disobbedì. Sdraiati nella grotta, con la sabbia fine come letto si diedero piacere oralmente e con le mani. Il sapore della donna era fruttato, ma non lieve. Janus bevve alla sua fonte, lasciando che anche lei suggesse il suo membro finché la Regina, appagata da quell’ottimo e fausto inizio, non decise di prendersi ciò che tanto aveva aspettato.-Ora, o maschio, sarai mio e io tua.-, disse ergendosi sopra di lui con un sorriso fiero.Janus la guardò impalarsi su di sé, accogliendo il suo membro turgido nella rovente fornace dell’intimità, ...
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