1. Il viaggio di Cecilia 6


    Data: 07/12/2022, Categorie: Sentimentali Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    Radicofani 1630
    
    Ero con le lacrime agli occhi alla sola idea che mi sarei dovuta separare da lui, dando seguito all'ordine impartito da quel masnadiere; che non aveva avuto nemmeno il coraggio di presentarsi per nome e a viso aperto.
    
    "starà bene e avrete presto notizie!" disse "e vedo che il vostro ferito si è ripreso: non perdete tempo!" furono le sue ultime parole pronunciate, Michele rispose urlando un "non finisce qui" di frustrazione, ma quello riprese "certo che finisce qui, sparite!";
    
    lo spagnolo tirò le redini per portarmi, pensai, sul dosso dove c'erano i due tiratori; e intanto udivo le parole del brigante sibilate sottovoce fra i denti: "speriamo facciano in tempo..." e ancora "avevo detto a quei due idioti, di non mirare a nessuno, dannati!".
    
    Mario tentò di frapporsi fra me e l'andaluso che, sì, stava tirando la mia cavalla ma lei era immobile al suo posto, una sorta di momento propizio illuminò la nostra speranza: alle spalle dei due balestrieri comparve Said, Michele lo vide prima di tutti e virò prontamente il cavallo verso quell'ignoto capo, che si era avvicinato troppo incautamente; con rapidità la sciabola del moro disarmò i due sgherri.
    
    Michele, non più sotto tiro, sguainò repentino la propria spada e la puntò alla gola di quel grassatore incappucciato, questi scartò di lato, ferendosi ma liberandosi, e afferrando l'elsa della sua si scagliò contro Michele, il clangore fu forte e violento nell'urto delle due lame, un'epico scontro all'arma ...
    ... bianca fu ingaggiato fra i due cavalieri, di nero vestito e fiero con la piuma al vento sul cavallo bianco l'uno e incappucciato, di cuoio e pelle ricoperto, sul destriero lucente nero l'altro, abili spadaccini entrambi e addestrati a non cedere; Marco cercò di andargli in aiuto ma, sfilata la spada, il dardo piantato nella sua spalla lo fece gridare di dolore e cadde da cavallo insieme all'arma.
    
    Said stoccava bene con i due sull'altura, ma decisi di raggiungerlo e dare manforte, sul come non avevo idea, spronai la mia cavalla che schizzò in avanti spingendo il sauro dello spagnolo, preso alla sprovvista il suo equino s'imbizzarrì e lo disarcionò, Mario fu lesto a sfruttare l'attimo, e balzò a terra affrontandolo a nude mani, ma era più forte e più grosso, dopo lo sbandamento della caduta si riprese e iniziò a ribattere veemente, sferrò un calcio di suola al corpo del mio senese facendolo atterrare, sofferente, quattro braccia più lontano; s'armò dello stiletto che aveva e si avventò su Mario che arretrava e schivava i colpi, violenti ma imprecisi; Marco si accorse d'avere il padrone, l'amico, vicino e con un colpo di piede gli lanciò la spada, che roteò e brillò nella luce della radura, rapendo lo sguardo dell'iberico, e si conficcò nel terreno a pronta presa, un affondo ancora dell'energumeno, scomposto e scoperto, prestò il fianco alla difesa, adesso armata, del mio amore, crollò col suo peso su quella cuspide affilata che riemerse madida di vermiglio.
    
    Il ladrone da ...
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