1. Fantasie da LookDown


    Data: 04/12/2022, Categorie: Lesbo Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... una voce maschile autoritaria dirmi: “terzo piano, appartamento b, ti aspetto”. Dentro di me so di aver fatto una cazzata, mi sale la paura, ma ora che sono li, decido di entrare.
    
    Improvvisamente sento una voce femminile: “Come mai questa voce la conosco?”.
    
    Pure io la riconosco, è la madre, ormai 55enne, credo, della mia amica.
    
    “Tesoro ho voglia di fare due chiacchere, se vuoi raggiungimi al 4 piano appartamento a”. Ma allora non si sono trasferite.
    
    Sono dubbiosa, poi d’istinto entro nel condomio e prendo l’ascensore e premo il tasto del quarto piano. Il lift ha le pareti in vetro e quando passo per il terzo piano vedo un grassone seminudo e penso “mi andata bene”.
    
    Faccio finta di non vederlo e passo oltre.
    
    Giungo al quarto piano, la porta dell’ascensore si aprono e vedo Sabrina che mi accoglie in una bellissima vestaglia rosa.
    
    Mi guarda e dice: “Cavolo allora ti ho riconosciuta davvero” e mi abbraccia.
    
    “Quanto tempo” – continua – “ma sei pazza a dire certe cose al citofono, poteva risponderti un pervertito” e con un gesto mi indica il piano di sotto.
    
    Io arrossisco e rimango immobile, mi accarezzo il braccio sinistro e prendo coraggio: “come mai non ho trovato il suo cognome sul citofono”
    
    Lei si mette a ridere: “Lizzy non hai saputo che ho divorziato, da allora ho rimesso il mio cognome da nubile, ma che fai li, entra ho tante cose da chiederti”
    
    Entro timorosa, tutto il coraggio che avevo prima, sembra svanito. La casa, tranne qualche ...
    ... piccolo cambiamento, è identica prima. Con lo sguardo certo la presenza della mia amica, ma sua madre mi ferma subito.
    
    “Mi dispiace Roberta si è trasferita a Londra per lavoro, sono qui da sola” – per un attimo ho quasi l’impressione che stia per piangere.
    
    Mi fa accomodare sulla poltrona – “Allora dimmi come va, che fai? Sei fidanzata”.
    
    Non so bene come rispondere e le dico la verità.
    
    “Bhe come tanti sono diventata disoccupata per via della pandemia” – mi fermo un attimo – “e pure io sono da sola”.
    
    Per un attimo sembra che si ricordi in che mondo viviamo e alzando la voce – “Ma per quale diavolo sei in giro a quest’ora, ti rendi conto quanto è pericoloso?”
    
    Anche questa volta le dico la verità e pure io, non so, perché alzo la voce – “E’ un mese che sono da sola, è un mese che non esco, addirittura la spera me la porta mio padre, mi ero rotta e volevo assolutamente fare un giro e anche… “ e lascio la frase in sospeso.
    
    Rimaniamo mute per qualche minuti, mi prende la mano – “facciamo cosi per stasera rimani a dormire con me” – poi stringendomi la mano ancora più forte – “però mi prometti di non fare più simili cazzate” – sorride – “altrimenti lo dico a tua madre”.
    
    Come al solito non riesco a pronunciare parola e l’unica cosa che mi esce dalla bocca è ok.
    
    Per un attimo mi soffermo a guardarla, nonostante l’eta e i corti capelli bianchi, sembra che non sia cambiata di una virgola, anche se rimango dubbiosa di quel seno rigoglioso.
    
    Dopo una serie di ...
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