1. L'iniziazione


    Data: 23/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Alternos, Fonte: Annunci69

    ... profferta di paradisi da svelare. Sembrava dire, senza dire: Vedrai, ti piacerà.
    
    Ho superato la soglia, senza riuscire a dire una parola, solo un breve cenno del capo. Le scale fino al terzo piano, dove viveva, senza dire una parola. Shhhh, aveva detto, la gente dorme, ma probabilmente non avrei fiatato comunque. Al primo gradino una carezza sulla nuca, come fossi un bambino.
    
    Mi fa accomodare sul divano del piccolo soggiorno, dove quasi sprofondo. Lei sa che sono teso, con l'arma dell'ironia spuntata. Mette musica. Che ancora non conosco. E che diventerà parte della colonna sonora della mia vita. Aretha Franklin, I say a little prayer. E Sakamoto, Forbidden Colours. Mi porge un bicchierino di Montenegro. Brindiamo. A cosa? Al futuro dico io. E al presente aggiunge lei, accarezzandomi ancora la nuca.
    
    L'erezione è tornata a farsi prepotente, quasi dolorosa, forse avevo anche bisogno del bagno. Si è alzata assieme a me, indicandomi la porta del bagno. Io mi metto comoda, faccio in un attimo. Così mi ha detto e si è infilata nell'unica altra porta che dava sul soggiorno: la camera da letto. Intravedo una piccola stanza, il letto è spazioso però, una piazza e mezzo. Anche il bagno è piccolo, ma pulito, ordinato, profumato. Mentre faccio la pipì penso al fidanzato della prof che doveva starci scomodo nel letto alla francese.
    
    Mi soffermo sulle creme e cremine, i trucchi della prof, e davanti allo specchio mi guardo e mi parlo, mi incoraggio. Niente, la fifa c'è. E poi mi ...
    ... sembro strano, con la faccia spiritata. L'uccello mi si è smosciato. Provo a fargli qualche carezza, niente da fare, che gli piglia ora, sarà la tensione, l'alcool? Devo uscire dal bagno, non posso stare rinchiuso tutta la notte lì. Mi sciacquo la faccia e mi bagno anche i capelli. Che ora mi cascano male, il gel si è mezzo sciolto. Basta, non devo intripparmi, devo uscire, lei sarà lì che aspetta.
    
    Invece non c'è ancora, ma sul tavolinetto, accanto al divano dove stavo seduto prima, noto la presenza di un portacenere, sopra c'è posato un joint, stretto e lungo. Sono spaesato. Mentre ci rifletto su, ecco lei che esce dalla stanza ed è tutta diversa. Io la guardo e non so che fare, devo rimettermi buono seduto o saltargli addosso? Ripasso a memoria le posizioni viste sulle riviste per soli adulti e che a volte circolavano anche tra noi ragazzi, che ce le scambiavano, e che spesso avevano le pagine che non si scollavano.
    
    Non ha più il giubbottino di pelle addosso, solo la camicetta bianca. E i capelli ora sono sciolti sulle spalle, come non l'avevo vista mai. La fanno diversa, un'altra persona quasi, non fosse per quegli occhialetti spiritosi, da Prof. O sono io che la guardo con occhi diversi. Ciò che destabilizza però è che non ha più i jeans addosso, si è messa comoda con dei leggins di cotone blu, morbidi. Aderiscono come una seconda pelle e le forme sono ancora più evidenti. Non posso non apprezzare. I miei occhi se ne cibano ingordi, ma cercando di non farsi notare, ...
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