1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 24/10/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Septimo Nero ascoltò il rapporto. Non era confortante né piacevole. Altre due legioni avevano disertato. Una terza si era ammutinata nella provincia di Gricea ed aveva portato allo scontro con una legione lealista. A dispetto della vittoria e del massacro dei rivoltosi, ciò aveva sottratto ulteriori forze ai suoi seguaci. L’Imperator rimase impassibile mentre il suo consigliere, Glauco Severinio, lo aggiornava in merito alla situazione mantenendo un tono quanto più impersonale e spassionato possibile. In realtà, Septimo lo vedeva, quell’uomo aveva paura. Un timore atroce di essere dalla parte del perdente. E quel che era peggio era che quanto stava accadendo sembrava confermarlo. La lettera di sua sorella, giunta insieme alla testa di un assassino da lui inviato per ucciderla era stata uno schiaffo al suo orgoglio, ma Aristarda non si era fermata lì. Aveva diffuso le voci di quanto era accaduto nel palazzo imperiale l’infausta notte in cui il sacro fuoco si era spento. Ora, tutto l’Impero sapeva di ciò che aveva fatto. Che lui l’avesse prontamente e saldamente negato non cambiava le cose. L’ombra del sospetto, e talvolta l’assoluta fede nella sua colpevolezza, aveva spinto in molti a disertare il suo servizio. Molti altri, tra coloro che erano rimasti, erano divenuti impudenti, se non apertamente ostili ad alcuni suoi ordini. Glauco, il consigliere che ora stava leggendo, era uno di quegli individui servili. Non aveva dato credito alle voci, era leale ed assolutamente deciso ...
    ... a servirlo. Septimo avrebbe voluto avere più persone come lui attorno a sé. Purtroppo, così non era. I sacerdoti non osavano guardarlo in viso durante i riti, alcuni (come il venerato e anziano Olianus Pius) gli avevano persino pronosticato sventura e strage, rovina e morte. Quanto ai senatori, già indisponenti e arroganti, erano divenuti ancor più insopportabili. Septimo Nero aveva già dimostrato la propria tempra, mandando in esilio Sicrasius Varsio e facendone giustiziare la moglie dopo che questa aveva protestato vistosamente contro di lui nel foro della capitale. Ma questi atti, lungi dal rendere i suoi nemici più prudenti, o meno inclini a contrastarlo apertamente, avevano invece esasperato gli animi. La sommossa civile a Medilanius era finita nel sangue, l’intera cittadinanza decimata su ordine del legato imperiale Flavio Valentio. I cittadini avevano imparato a stare al loro posto. Ma gli echi di tale decisione, avallata dallo stesso Imperator, avevano procurato altri problemi. Le proteste si erano dissipate ma le diserzioni erano aumentate. Septimo aveva cercato di riconquistare il favore dei soldati e dei cittadini con donazioni ed esenzioni fiscali e quello degli Dei con sacrifici espiatori. In entrambi i casi, gli esiti erano stati inconcludenti: molti suoi dissidenti se n’erano comunque andati e, sebbene fosse riuscito ad impedire una massiccia diserzione di interi eserciti, aveva comunque perso diversi uomini e anche alcune fortificazioni. Non tutti i disertori ...
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