1. La Ninfa e il Fauno


    Data: 30/09/2022, Categorie: Etero Autore: Saretta88, Fonte: EroticiRacconti

    ... lungo la mia fessura, si soffermano sul gonfio clitoride e preme. -Oh cazzo ti prego!- Preme ancora, preme di più. Allungo un braccio nel vano tentativo di tirarlo a me, di far mio il suo cazzo. Gemo forte e tremo mentre quelle dita non mi danno ciò che voglio per davvero. Apro oscenamente le cosce mi offro a lui, sento i miei umori colare. Ancora non succede nulla, anche le dita non le sento più. Guardo un lato di lui provo a sollevarmi ma inaspettatamente una sua mano mi butta giù. Sento l’armeggiare della cintura. E poi la sua carne dura sfilare lungo la mia fessura. -Oh si!- libero il mio desiderio di sentirlo. Lo struscia lungo le labbra gonfie e arrossate. -Ancora, ancora… fottimi!- Ma lui ancora sfrega, su e giù contro il mio clitoride e la sensazione di godimento aumenta con il ritmo del suo andare e venire. -Non voglio godere così… scopami, fammi sentire il tuo cazzo duro allargarmi la figa. Sbattimelo tutto dentro e pompa forte… ti prego…- Le mie preghiere vengono esaudite. Come coltello nel burro entra dentro di me, sforzando in un sol colpo la tenera carne. Mi allarga e si pianta dentro di me fino alla radice. -Ohhh cazzooo!- urlo dal piacere sollevando la testa, artigliando il parabrezza. Inizia a muoversi lentamente. Dentro e fuori, facendo colare i miei succhi. Ogni volta si pianta forte dentro di me, mi sbatte proprio come voglio! Come una puttana. Non ci vuole molto a farmi tremare a farmi perdere le forze tanto che ho bisogno del sostegno della ...
    ... macchina più che mai. L’orgasmo mi colpisce inaspettatamente, mi fa urlare, e offrirmi ancor di più a lui allargando bene le cosce. Spruzzo i miei succhi con forza, lordando il suo cazzo con tutto il mio desiderio represso. Bagnandolo con la mia essenza sporca, fino a che esausta e ansante mi accascio ma lui non si scosta, continua a pompare selvaggio. Tutto dentro. Ancora… dentro e fuori, dentro e fuori ripetutamente.
    
    L'afferro e la giro, come un fuscello per quanto è leggera, la rimetto di schiena sul cofano e le alzo le gambe sulle mie spalle, intorno al collo. Le riattraverso di colpo le piccole labbra ancora dilatate e roventi e poi ancora su e giù.
    
    -Dimmi che ti piace, troia, dimmelo. Voglio sentirtelo dire, che volevi il mio cazzo, quanto io morivo dalla voglia della tua fica! Sei venuta, ma ancora non basta, ti voglio sfinire di cazzo! Ho tanta sborra arretrata che si è accumulata per te!- soffio, la bocca accostata al suo orecchio, mentre le martello il mio cazzo nel fondo più fondo del suo pozzo, tanto desiderato. Le mani brancano vogliose e fameliche su tutto il suo corpo, finché artigliate ad entrambi i suoi glutei la sollevo di peso schiacciando di forza il clitoride tra il suo osso pubico e il mio. E vibriamo all'unisono di un orgasmo squassante per secondi che sembrano eterni, come se il tempo si fosse fermato. Poi crolliamo sfiniti, avvinghiati sul verde letto d'erba del prato come se fossimo tornati alle origini dei nostri esseri: Fauno e Ninfa. 
«12345»