1. La Ninfa e il Fauno


    Data: 30/09/2022, Categorie: Etero Autore: Saretta88, Fonte: EroticiRacconti

    N.B. Racconto scritto a quattro mani. Grazie Cagliostrus per la bella esperienza.
    
    Da tempo penso alla voglia di riprendermi, di tornare in carreggiata, di sentirmi bella e di essere attraente agli occhi di un uomo. Troppo tempo passato a stare male per un ragazzo che non aveva fatto null’altro che sfruttarmi, troppo tempo passato a fare introspezione: davvero mi piace lui, lo stare con lui, il sesso? Davvero mi sento desiderata? Forse è stato solo un abbaglio proprio come può essere il primo flûte di champagne. In verità mai mi sono sentita davvero al centro delle attenzioni di un uomo. Vorrei capire fin dove possa spingersi un maschio per avermi. Vorrei tanto. Per questo ho fatto tardi, per questo ho voluto farlo aspettare in macchina davanti al palazzo dove è da ore che sto facendo dei trattamenti di bellezza: massaggi, trucco, parrucco, manicure, e tanto altro. Ho iniziato un gioco con lui, lui che mi è stato rifilato come guardia del corpo da mio padre. Io nemmeno lo volevo! Scendo le scale con calma, le porte scorrevoli in vetro si aprono. Vengo investita da rumori e odori della città e in più l'odore del fumo evaporato dalla sigaretta. Clint, è il nomignolo che gli ho affibbiato, proprio perché mi ricorda il grande regista e attore. Un duro di altri tempi.
    
    -Possiamo andare!- dico avviandomi alla macchina. Mi sistemo sul sedile posteriore aggiustandomi la gonna corta, il cui tessuto mi copre a malapena metà della coscia e da dove sbuca quella sottile riga del ...
    ... reggicalze nero, che con una graffetta aggancia la calza e la tira su. Ci metto impegno nel sistemarmi, le dita sostano a lungo sull' orlo e poi scivolano giù , carezzano la pelle, sistemano la riga seguono il disegno fino alla calza. So che mi sta guardando, ne ho la sensazione. Adoro essere guardata, voglio essere desiderata, tenere un uomo sulle spine, vederlo sudare. Alzo gli occhi, sbatto le lunghe ciglia un paio di volte, lentamente, fisso il riflesso del mio autista e me ne compiaccio.
    
    Ci risiamo, fa la civettuola. Non sa quanto mi attizza quel suo modo di fare arrogante da femmina viziata. Mi provoca perché sa che non la sfiorerei mai neppure per con un dito, per rispetto a ci mi salvò la vita. Lì nell'inferno rovente dove ci avevano sbattuto, suo padre, l'agente più brillante della CIA e me, il cecchino, a guardargli le spalle. Se non fosse stato per l'eterna gratitudine che gli devo per come mi strappò dalle mani dei torturatori talebani, col cavolo che avrei accettato di fare lo zimbello di questa femmina tanto bella e conturbante, quanto è irascibile e prepotente.
    
    Basta un nulla per farle saltar la mosca al naso, una parola male interpretata... che subito ti squarcia a mezzo, con una veemenza da far paura persino a me, che ho affrontato e fatto fuori un'intera postazione di mitragliatrice a mani nude.
    
    Eppure mi sconvolge la mente, e non mi fa dormire. La sogno provocante, con quelle cosce morbide e tornite, il seno turgido traboccante da un top a balconcino, ...
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