1. Estate sicula pt.3


    Data: 15/09/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Sensazioni Tradimenti Autore: nylonsAddict, Fonte: RaccontiMilu

    ... sequenza di numeri come fossero già scritti indelebilmente nella mia mente. D: “Allora quanto devo aspettare per questo caffè ? Io e la mia collega attacchiamo presto eh ? “ A quanto pare i sensi di colpa possono aspettare, visto che in allegato c’è un selfie del suo bel viso con un piccolo risalto anche all’inizio del seno che risalta dalla scollatura del vesito scuro e a tema floreale che termina sopra le ginocchia largo e ricamato, a risaltare le sue belle gambe abbronzate. Così mentre mi metto l’asciugamano bianco, tipico degli Hotel, attorno alla vita decido di spannare il giusto dello specchio, che serve proprio a scattare la foto da ventenne, tutto addome, pettorali e capello bagnato. Una seconda giovinezza nella giovinezza, che mi fa mettere tutte le carte sul bancone come fosse una gara a chi provoca di più. “Guarda giusto il tempo di asciugarmi sul balcone dell’hotel e ci siamo… o che dici vengo così ?” Pochi secondi e la vedo scrivere… D: “Ah però, sei pure scorretto… ora che dovrei farci io con questa foto? E se l’avesse vista la mia collega ? “ “Non mi ricordo di colleghe degne del mio interesse… l’importante è che la vedi tu” D: “Dai forza sbrigati ad arrivare” E così faccio, anzi facciamo e verso le 9.40 ci presentiamo io e Gaetano ( Simone è a fare un’analisi dell’esistente e il caffè non lo beve ) al banco dei farmaci e mando avanti il giovane prorompente a rompere il ghiaccio, come se ce ne fosse bisogno ormai. G: “Allora buongiorno, sono un po’ di mattine ...
    ... che ho fatica a svegliarmi, sapete consigliarmi un farmaco al caffè da queste parti ?” D: “Oh tu devi essere quello simpatico del gruppo vero?” La mattina parte subito con il piede giusto e il buon umore, mentre ci si conosce meglio tra colleghi in generale. Daniela ci guida verso il bar dell’ospedale dove prendiamo un caffè e qualche immancabile pasticcino siciliano, che ci gustiamo quasi quanto la visuale che ognuno dei due offre all’altro. Rimaniamo il giusto distaccati lasciando Gaetano e la collega di nome Francesca chiacchierare e conoscersi come se fossimo gli amici che fanno incontrare due single, con l’astuto piano non dichiarato di far passare i nostri interessi in secondo se non terz’ordine. Così ci dividiamo, non prima di aver scannerizzato da cima a piedi, o meglio, da piega a sandalo questa donna che emana un profumo di femminilità irresistibile. Quelle curve, ancora giovani ma con la maturità della consapevolezza, mi fanno solamente immaginare scene proibite. Torniamo a lavorare e inizia la riunione in programma, a cui prendo parte in prim’ordine cercando e riuscendo a estraniarmi da questa situazione per almeno quaranta, quarantacinque minuti. Non di più però, perché quando la discussione lascia lo spazio alle slide, la mia mano automaticamente va sul cellulare… “Buono il caffè sai … mi chiedevo se ce ne fosse uno un po’ più isolato”. Lancio l’amo, non posso aspettare ancora molto senza un suo bacio. So che il rischio del rifiuto è alto tanto quanto quello di ...
«1234...»