1. Valentina al lido


    Data: 16/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... città.
    
    E mi accompagnava dolcemente dentro la baracca. Avevo intuito cosa stava per succedere, ma la possenza di quell'uomo, quel braccio rassicurante ma allo stesso deciso che mi cingeva le spalle, e soprattutto la mia nuova coscienza di essere troia, mi fecero sentire un certo prurito fra le cosce, che mi impediva di reagire.
    
    Dentro faceva ancora più caldo e lo sbalzo di luce mi fece ritrovare praticamente al buio; sollevai gli occhiali sulla testa mentre lui si mette davanti me, si slaccia il laccetto dei pantoloncini e, dopo aver armeggiato per un po', ha estratto un cazzo ciccione ma ancora morbido, sul quale ha guidato la mia mano prendendomi il braccio con delicatezza.
    
    - Pijate sta sarciccia, mignotta!
    
    Mi ritrovo così in mano questo attrezzo caldo e morbido, ma molto consistente e, guidato da lui, inizio a muovere la mano avanti e indietro piano.
    
    Intanto mi ha messo una mano su una tetta e me la palpa con decisione (cosa che mi ha sempre eccitato molto), poi, quando è sicuro che continuo da solo a menargli l'uccellone, mi mette l'altra mano fra le cosce, prima sopra il costume, poi dentro.
    
    - Lo sapevo che eri 'na mignotta, appena ti ho visto. Senti come te bagni, sei già fracica!
    
    Così dicendo mi infilò due dita dentro, muovendole con energia e maestria, mi stava veramente dando piacere; forse era la situazione scandalosa, forse solo che sono davvero una puttana persa, ma mi lascia andare al piacere che quella mano mi dava, e alla soddisfazione di ...
    ... tenere un bel cazzo in mano, che nel frattempo osservai che si era gonfiato, diventando molto largo anche se non era molto lungo e terminava con una piccola cappella rosa che incominciava a perdere liquido.
    
    Ad un tratto, rompendo l'incantesimo gridò rivolto a fuori:
    
    - Mari'! Vieni a vedé come me trombo sta mignottella de città!
    
    Mi si mise dietro e mi guidò verso un tavolaccio di legno ingombro di attrezzi da cucina. Con una bracciata ne spostò a sufficienza per farmi spazio e mi fece piegare a novanta sul tavolo, lasciano il mio culone esposto e indifeso. Mi tolse il pareo e incominciò a palparmi le chiappe con fare deciso e vigoroso.
    
    - Hanvedi che culone che c'ha sta mignotta!
    
    Credo che stesse parlando con la donna; non la vedevo, piegata in avanti com'ero, ma percepivo la sua presenza.
    
    Mi abbassa il costume e mi penetra ancora con le dita, arrivando bene in profondità questa volta, e ruotandomele dentro; stavo per godere solo per questo.
    
    Toglie la mano e dice:
    
    - Guarda un po' che robba...
    
    Non so a cosa si riferisse, ma poco dopo sento che non sono più le dita a voler entrare, ma il suo attrezzo, caldo e durissimo, che si fa strada dentro di me, allargandomi la fichetta come credo non mi fosse mai successo. Non posso fare a meno di lasciarmi andare ad un profondo "ahhhhhh...." di goduria ma anche di sollievo per l'attesa terminata.
    
    - Te piace eh? Sei proprio 'na zozza!
    
    E si fermò con tutto il suo peso contro il mio sedere, con l'attrezzo ben ...