1. Eneide Postmoderno – Dell’errare degli esuli e delle loro vicende


    Data: 14/08/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    I giorni dopo l’abbandono di Cassius e dei traditori furono lenti e tediosi.Janus consultava continuamente le stelle, offrendo libagioni agli déi e pregando che presto giungesse la terra che Draupadi aveva profetizzato.Decisi a proseguire il viaggio, gli Esuli avevano veleggiato a lungo sul mare ora placido, tentando di lottare contro la crescente noia che si riaffacciava sulle loro esistenze dopo il tumulto sollevato dal tradimento di Cassius. Per ben cinque giorni non si vide terra, invero.Durante quei giorni, Maghera e Janus dormivano abbracciati, facendo l’amore piano e lentamente, come con timore di essere defraudati del presente tanto difficilmente guadagnato.-Ho temuto di perderti.-, sussurrò lei mentre riposavano dopo un amplesso lento e passionale.-Ho temuto di perdermi.-, ammise lui. Maghera lo baciò piano, sensualmente, senza voler mettere fretta al riaccendersi della passione ma sicuramente attendendo che essa tornasse.-Dovremmo pensare a un nome, Janus.-, disse, -Ormai é la quarta volta che versi il tuo seme dentro me. Sarebbe logico credere che possa portare frutto.-.-Senti questo nel tuo corpo?-, chiese l’Esule accarezzandole appena il ventre.-Non ancora. Ma forse, un giorno non lontano…-, la frase si spense nel bacio dell’uomo.-Sicuramente.-, disse lui, -E sarebbe per me la massima gioia saperti madre di mio figlio.-.-Non credi forse che possa essere una figlia? Una prode guerriera?-, chiese Maghera.-Invero, presso Licanes, le donne non combattevano quasi ...
    ... mai. Solo poche avevano tali inclinazioni.-, ammise lui, -E furono vere e proprie eroine nel nostro conflitto finale.-.-Allora forse, nella nostra nuova patria, dovremmo permettere alle donne di apprendere l’arte del tiro con l’arco e con le vostre armi energetiche.-, suggerì Maghera, -Affinché la stirpe del Kelreas conosca nuova linfa in terra straniera.-, sorrideva tracciando piccoli ghirigori con le unghie sul petto di Janus che sorrise a sua volta.-Sì, sarebbe auspicabile.-, ammise accarezzando il volto della giovane. Le mani si mossero lungo il collo, sino ai seni, sfiorando appena alcune cicatrici, come quelle di lei, facendosi strada su di lui parvero indugiare sui segni che la guerra combattuta aveva tracciato sul suo corpo.-Entrambi portiamo nella carne i segni di ciò che abbiamo passato. Non vergognose rimembranze di colpa, o mio amato, bensì mementi di ciò che abbiamo passato, conferme della forza che abbiamo mostrato, ricordi di traguardi raggiunti e ostacoli superati!-, sussurrò Maghera.Janus sorrise. Non l’aveva mai vista in quel modo. Lei intuì il suo pensiero.-Presso la mia gente, le cicatrici sono degne d’onore. Sono il nostro vissuto, tanto quanto azioni e parole. Si pensa che, alla nostra morte, la Dea leggerà da esse la nostra storia.-, disse.-Ma la vostra gente brucia i morti…-, ricordò Janus. Maghera sorrise, la mano che accarezzava lenta il viso dell’Esule su cui la barba faceva capolino nonostante la recente rasatura.-Le cicatrici del corpo sono riflesso ...
«1234...»