1. Alskarinna Clara


    Data: 05/08/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... attratta, e aspettavo le mosse successive.
    
    Afferrai lo strano capo intimo e lo indossai. Affrancai il collare al collo, alcune catene contorsero il mio seno, altre penzolarono liberamente. Allacciai il corsetto, lei si avvicinò e me lo strinse, quasi soffocavo. Indossai velocemente le polsiere e le mutande. Lei chiuse la cerniera, non curante dei miei peli vaginali. Cercai di rialzarmi, lei mi ordinò di inginocchiarmi. Ovviamente l’accontentai.
    
    Si recò alle mie spalle, mi afferrò le braccia, le incrociò e me le imprigionò con delle catene. Sentii un dito scorrere sul mio corpo. Lei ricomparse davanti ai miei occhi. Si sfilò le mutandine da sotto la gonna e me le infilò, con forza, nella mia gola. Il mio respiro si fece ancora piu affannoso.
    
    Sparì ancora. Una musica arrabbiata si diffuse per tutto il locale. Sentii un rumore fastidioso, aveva preso una sedia e la stava trascinando verso di me. Si sedette a cavalcioni.
    
    “Quindi mi hai chiesto di mio marito”
    
    Nonostante la presenza delle mutandine in bocca, riuscii a rispondere di si. Mi diede uno schiaffo in pieno volto – “puttana non capisco”.
    
    Allora risposi in modo affermativo con la testa.
    
    “Ti è piaciuto scopartelo vero” – Un’altra volta risposi positivamente. – “Sai quello stronzo ha affermato che avessi esagerato con te, e quindi mi ha lasciato ed è tornato in america” – Mi strattonò – “e tutto questo per colpa tua” – rimasi schioccata da questa dichiarazione – “Non pensi che tutto questo sia ridicolo” ...
    ... – sogghignò – “pensa se ci vedesse ora”.
    
    Si alzò di colpo la minigonna, mi tolse con forza le sue mutandine dalla mia gola e mi sbattè la sua passera in faccia. Senza bisogno di istruzioni gli la leccai. Scorrevo la mia lingua su tutta la sua superficie. Se la stava godendo. Per la prima volta iniziai ad eccitarmi.
    
    Lei estrasse dal taschino della camicia, degli occhiali e una cordicella, si infilò gli occhiali e si fece una cosa. Diventò ancora più sexy.
    
    Mi spinse all’indietro con la gamba sinistra, la mia schiena si inarcò a tal punto che pensai che mi si spezzasse. Mi calpestò il seno con la suola, sentii la punta del tacco insunuarsi tra le costole. Mi strupicciò le tette come se schiacciasse un mozzicone di sigaretta. Il dolore fu acuto. Passò la suola sulla mia fronte e il tacco si insinuò nella mia bocca.
    
    “Lecca”
    
    La mia lingua avvolse quel freddo stiletto. – “Min lilla slav” – Sentii la punta del tacco sulle tonsille – “Sapevo che eri portata”.
    
    Per la seconda volta svanì. Io rimasi immobile, del resto non sapevo che altro fare, non potevo decidere nulla. La musica si fece terreficante, in più si aggiunse un rumore stridulo di ruote. Vidi il suo viso davanti al mio, mi baciò – “Alzati” – Lo feci con fatica.
    
    Mi appoggiai all’attrezzo che la signora aveva portato, era una croce di Sant’andrea orizzontale. Mi liberò le braccia, almeno momentaneamente. Prese la catena centrale e mi costrinse a sdraiarmi su quell’attrezzo di tortura. Mi impregionò polsi, ...
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