1. Alskarinna Clara


    Data: 05/08/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... entrare.
    
    Ci ritrovammo in un corridoio buio. Era illuminato da frecce rosse e blu. In lontananza si sentiva una musica rilassante. Apri una porta e una nebbia ci avvolse, purtroppo era fumo di sigarette. Il locale che mi si presentò davanti era pieno di divanetti, occupati da ogni possibile genere di razza umana. C’erano uomini che si masturbavano, uomini che si facevano succhiare il cazzo, donne che, viceversa, si facevano leccare la figa e alcune coppie scopavano direttamente. Tutto questo illuminato da una opaca luce bluastra.
    
    Al centro c’era un piccolo palchetto. Si potevano vedere chiaramente due donne che si baciavano, si avvinchiavano, si leccavano. Lo spettacolo era servito.
    
    La mia accompagnatrice trovò un posto isolato, dove ci sedemmo. Ordinò due cocktail e iniziammo a gustarci lo spettacolo. In quel momento la donna più alta impugnò un padel e sculacciò furiosamente la mora più piccola. Clara affondò le sue unghie nella mia gamba sinistra. Sentii un brivido scorrermi nell’inguine e emisi un urletto.
    
    “Zitta” – Qualcosa in lei era cambiato.
    
    Appena arrivò la nostra cameriera, una bella mora in topless, con la nostra ordinazione, le chiese se poteva parlare con il direttore del locale. In men che non si dica, venne invitata nel settore privato da dove ne usci con un tesserino magnetico.
    
    Con un cenno delle dita mi invitò a seguirla e ci ritrovammo davanti a una porta, che portava incisa una scritta in italiano - “Per me si va per…”. Dove mi stava ...
    ... portando all’inferno?
    
    La serratura scattò, mi prese per un braccio e mi spinse all’interno. Anch’essa era buia, avevano problemi con l’illuminazione. Delle luci rosse intenso spuntavano dal pavimento. In quella poca illuminazione potevo vedere solamente un tappeto posizionato al centro della stanze e degli strani attrezzi appoggiati alla parete.
    
    Clara richiuse la porta, si piantò davanti a me, mi morse il labbro inferiore – “D’ora in avanti mi chiamerai solamente Alskarinna”. (mia unica signora)
    
    “Spogliati” – Il suo tono era deciso ed autoritario.
    
    “Cosa?”
    
    Mi diede uno schiaffo violento.
    
    “Spogliati e indossa questo”.
    
    Mi avvicinai a una luce per vedere meglio di cosa si trattasse. Era un completo intimo in simil pelle composto da quattro elementi. Un collare da dove partivono diverse catene, Un corpetto con delle allacciature sul davanti, due polsiere lunghe 20 cm e delle mutande con una cerniera, proprio davanti alla passera.
    
    Mi girai verso di lei – “Clara tu stai scherzando, vero?”
    
    Questa volta mi arrivò una pedata sulla schiena, sentii chiaramente il tacco sulla colonna vertebrale. Caddì per terra, il mio viso sfiorò il tappeto. Ma cosa stava succedendo?
    
    Mi afferrò per i capelli, mi spinse verso il centro della stanza. Accanto a una delle luci più potenti. I suoi occhi erano illuminati da una rabbia repressa – “Come mi chiamo?”
    
    “Alskarinna” – Decisi di obbedire. Molti e molte al mio posto, avrebbero cercato di sfuggire, ma io ne ero stramanente ...
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