1. Colpi di frusta, colpi di sole


    Data: 05/08/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... velocemente immagine come se più che un film vedesse proiettate una serie di diapositive osé, diverse le une dalle altre eppure sostanzialmente simili; immagina sempre lui incastrato a lei, con il cazzo ben duro e teso ficcato in lei o nella classica posizione detta del missionario (...uhm..poco fantasiosa anche se forse è quella che più probabilmente rappresenta quello che davvero sta succedendo ora sulla barca) o in una posizione acrobatica, con lui in piedi e qualche problema di equilibrio per la probabile oscillazione della barca, con lei a cavalluccio sulle braccia, aggrappata al suo collo ed infilata sul suo cazzo, oppure con lei a pecoroni, o - perché no?- magari entrambi impegnati in un sessantanove, forse in orizzontale ma - perché escluderlo?- anche in verticale, con lui in piedi e lei rovesciata con la testa all'ingiù. E' forte quel ragazzo, è robusto, potrebbe fare questo ed altro.
    
    Cesare immagina molte altre cose di quello che in questo momento, secondo lui sta avvenendo sulla barca e si immagina d'essere lui da giovane a vivere la parte dell'uomo, pur vedendosi con le sembianze di quello lì. Si eccita a queste fantasie. Ha una specie di erezione, non di quelle possenti come se davvero avesse ancora una trentina d'anni o meno, ma comunque ragguardevole, piacevole a sentirsela e, nascosto dal tavolo, infila la mano nei calzoni e comincia a toccarsi. Si masturba lentamente, è da un po' di tempo che non pratica più autoerotismo, lo trova piacevole. Ora la sua ...
    ... mente si concentra solo sulla bionda che è sulla barca, gli piacerebbe essere visto da lei mentre si tocca, gli piacerebbe che quella lì spostasse la sua mano per sostituirla con una delle sue e magari, perché no, con la bocca. Cribbio che belle queste fantasie, che piacevole questo toccarsi. Chissà quanto più bello, più piacevole, più soddisfacente è quello che quei due stanno davvero facendo sulla barca.
    
    Non è giusto, Cesare lo sa che non è giusto, violare la privacy altrui, ma la curiosità è tanta, è forte. In fondo lui è il guardiano, è il custode, è autorizzato a girare, osservare, vigilare. Si alza, si dirige verso il molo B, avanza fino allo stallo 12, osserva con attenzione “Capriccio 20”. Finge di fare un giro di normale perlustrazione, in realtà non vuole più immaginare, vuole verificare, vuole vedere, certo che quei due si staranno spassandosela alla grande. Solleva i talloni, allunga il collo, cerca un segnale qualsiasi, non trova nulla di particolare. Osa l'inosabile, va oltre quello che gli è consentito, sale sulla passerella, con il fiato trattenuto, la percorre. Ha già la scusa pronta se viene visto “Ho sentito rumori e visto ombre sono venuto a verificare, non sapevo che foste a bordo”. Ormai è a bordo e finalmente succede qualcosa: sente dei gemiti. Vengono da una determinata direzione, da quell'oblò aperto.
    
    Cesare si avvicina, si china, sbircia. C'è troppo contrasto tra la luce accecante del sole che brilla all'esterno e quella fioca che c'è nella cabina ...
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