1. Colpi di frusta, colpi di sole


    Data: 05/08/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... oltre l'oblò. Più che in penombra all'inizio l'interno della cabina sembra nel buio totale. Servono attimi, forse secondi perché le pupille si abituino e Cesare possa riuscire a vedere. Intanto sente, sente ancora i gemiti. Non sembrano di piacere, sono strani, quasi grida soffocati.
    
    Ecco, le cose all'interno cominciano a prendere forma, l'occhio di Cesare si abitua alla luce e vede. Cribbio se vede! Cribbio cosa vede!
    
    Lui, il super bello, il figlio di papà, è imbavagliato, legato con corde al letto. E' lui che geme. Vorrebbe forse gridare ma non ci riesce, perché una specie di sciarpa passa nella sua bocca aperta ed è annodata dietro la testa, imbavagliandolo. Per fortuna il naso è libero altrimenti potrebbe anche soffocare. Ci sono corde che girano più volte intorno ai polsi ed alle caviglie dell'uomo e poi , con più nodi, sono fissati alle estremità del letto. L'uomo non può muoversi e geme; geme e, per quel poco che può si agita. Cesare pensa che si voglia liberare, che ha bisogno di aiuto. Si rende conto che non riuscirebbe mai a passare dal troppo piccolo oblò, tra l'altro con una specie di grata che ostruisce ogni passaggio. Sa che deve violare ulteriormente quella proprietà privata ed entrare nel cabinato. Lo fa. Entra. Cerca di orientarsi al più presto per capire dov'è la cabina che aveva già visto e vi si dirige, apre la porta, pronto a liberare l'uomo.
    
    Viene investito invece da un risentito ed arrabbiato “Ma che cazzo vuoi? Come sei ...
    ... entrato?Perché'?”.
    
    E' lui a gridare: il figlio di papà, padrone della barca. Ora non ha più il bavaglio, e la donna lo sta slegando, ma al suo arrivo si è fermata, si è messa in un angolo, ha in mano una specie di frusta. I due sembrano entrambi atterriti.
    
    Anche Cesare lo sarebbe se non fosse stordito da quel che vede e cioè la donna pressoché nuda. Con solo, ma tante, stringhe di cuoio o di pelle nera, avvolte, anzi strette su varie parti del suo corpo, a croce sul petto, a V tra i fianchi e l'inguine, a spirale lungo le gambe e le braccia e due scarpe con tacchi a spillo altissimi, molto più dei rinomati tacchi 12.
    
    Capisce che se l'uomo non lo aggredisce è perché non può farlo, poiché è ancora fortemente impedito dalle corde non ancora del tutto slegate dalla donna. Capisce che la donna invece è bloccata dalla paura e finalmente riesce a fare mente locale e rendersi conto di aver fatto la cosa più sbagliata del mondo, di aver interrotto una rapporto sado-maso.
    
    Cerca di giustificarsi dicendo: “Scusate è stato tutto un frainteso, passando ho sentito gemere, sono salito per controllare, non immaginavo che...insomma...scusatemi...” e fa per ritirarsi.
    
    L'uomo legato, con tono adirato gli grida “Non dire stronzate, brutto guardone; nessuno ha chiesto aiuto, sei venuto a spiare ..”
    
    “No, giuro, ho sentito gemere”
    
    “Ero io, stronzo! Io che ti ho visto dall'oblò e cercavo di avvertire lei. I miei gemiti erano perché tu sei salito a bordo e non il contrario. Che cavoli cercavi ? ...E dai ...
«1...345...8»