1. Cap D'Agde: un anno dopo


    Data: 18/07/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: zio francesco, Fonte: EroticiRacconti

    ... Avrei potuto iniziare subito, ma aspettavo Jacques per farlo. Non volevo fargli perdere lo spettacolo.
    
    "Vieni a vedere la camera di Selene". propose come se fossi un parente in visita. Ci accorgemmo di essere nudi quando entrammo lì dentro, mille giochi, una culla coperta da una retina, un banco per cambiarla, del baby oil.
    
    Presi quest'ultimo e iniziai a spalmarlo sui seni di Anne. "Anche tu lo meriti", sottolineai. Dai seni la mano scese giù ovviamente e mischiando baby oil ai fluidi naturali potei infilare due dita continuando a baciarla. Strappato dalle dita arrivò il primo orgasmo in quella camera che l'aveva vista madre ma non donna.
    
    "E ora tocca a me", ripresi dopo un poco. Indicai la camera da letto e presi con me lo zainetto. "Voltati" comandai. La prima cosa che estrassi dallo zainetto era una semplice benda o meglio un panno che poteva svolgere quella funzione.
    
    "Perchè non devo vedere?" chiese un poco stupita. "Sdraiati". Dallo zaino estrassi un paio di guanti di crine. Li usava mia mamma quando ero piccolo ma smise credo, quando scoprì che io li usavo per godere. Mi mettevo il guanto fra il perineo e i testicoli in modo che masturbandomi sfregasse contro quelle parti. Forse mia mamma ci trovò del sangue o dell'altro. Silenziosamente sparirono da casa. Li avevo visti il pomeriggio prima in un negozietto vicino all'albergo e li avevo comprati.
    
    Iniziai a mordicchiare i capezzoli tanto per dare il tono alla cosa. Presi un fare brusco. "Hai desiderato ...
    ... altri. Hai sognato di farti inculare da altri non è vero?" chiesi schiaffeggiandola.
    
    Lei stette al gioco. "No ti giuro, sono ancora vergine, sono la tua dodicenne vergine, fammi diventare una donna, sono tua. A tastoni cercava il mio cazzo. Trovatolo disse. "Ecco il grande cazzo che mi sta per sverginare anche se io non voglio".
    
    "Alla tua età hai già voglia di scopare, troia" gridavo. Nello zaino c'era anche una corda di setola tagliata in quattro pezzi. Legai i polsi e le caviglie alla testiera del letto. Anne era eccitatissima bendata e legata. Oggi è un luogo comune ma al tempo sembrava ancora una idea fantasiosa. In mezzo alle gambe divaricate la sua figa era pelosa . "Hai un rasoio?" Tremante mi indicò dove si trovava. Misi un panno sotto il suo sesso, come avevo fatto qualche mese prima con Marina e iniziai a raderla. Il freddo della lama e della crema, mi disse, era una sensazione eroticissima, unita al rischio che sbagliando la evirassi (disse così) per sempre.
    
    Ora il suo sesso era davvero il fiore di una dodicenne, con le grandi labbra e il clitoride più marcati. Anne aveva mantenuto nonostante la gravidanza il fisico di una ragazzina.
    
    "Sono tua ora", diceva ruotando il pube per quanto era possibile essendo legata, "coglimi, ancora". "Ti farò male" avvertii facendole sentire il mio sesso duro sulla coscia, "Lo so". "Non hai idea quanto", aggiunsi mentre indossavo i guanti di crine. Entrato in lei come avevo fatto con Marina strinsi le mani suoi fianchi. Lei ...
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