1. Cap D'Agde: un anno dopo


    Data: 18/07/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: zio francesco, Fonte: EroticiRacconti

    ... commentò la più piccola (poco mancava che avesse un orgasmo solo dicendolo).
    
    Quando le amiche uscirono ci riprovammo altre due volte io e Marina e l'ultima volta raggunse un orgasmo anche lei, udito in diretta dai genitori che erano entrati senza che ce ne accorgessimo. Al nostro ingresso in salotto (per fortuna avevamo fatto una doccia e messo un accappatoio) fummo accolti da grandi sorrisi e da una bottiglia di vino. La mamma occhieggiava avendo intravisto fra le falde dell'accapatoio semi aperta che cosa aveva deflorato e fatto testè godere la sua bambina. La cena fu allegra anche se nessuno accennò esplicitamente alla ragione di quel festeggiamento.
    
    Raccontavo ad Anne queste cose (a bassa voce) a colazione e poi rientrando a casa. Quando lei richiuse la porta spogliandomi subito, con la schiena alla porta mi raccontò che il parto aveva richiesto di allargare l'uscita con il bisturi. "Ricucendola devono aver esagerato e mi sono trovata praticamente vergine anche io", raccontò mentre mi abbassava i jeans. "Pensa che Jacques mi fa male quando entra, è tutto dire".
    
    Loro avevano fatto molto sesso a due dopo che me ne ero andato, a Cap d'Agde. Qualcosina anche in pubblico sulla spiaggia. A Parigi lei era stata con qualcuno anche un classico negrone ma poi la gravidanza l'aveva un poco inibita. In pratica Anne aveva scopato negli ultimi 6 mesi tante volte quanto noi due in quei tre giorni. "E ovviamente ciò che è tuo è rimasto tuo", sottolineò spostando la mia mano nel ...
    ... solco fra le sue natiche.
    
    Ci eravamo spogliati nel frattempo. "Anche io farò come l'amica di Marina", disse, mentre si inginocchiava avendo messo i miei jeans sotto le sue ginocchia. Ero ancora in piedi con la schiena sulla porta. "A proposito te la sei fatta, no?" Ovviamente sì. Mentre Anne mi leccava le palle raccontai che tre pomeriggi dopo l'amica, che si chiamava Monica, telefonò dicendo solo "I miei non ci sono, Marina non saprà nulla. Nè il mio fidanzato . Abito in via….". Fu una cosa piacevole soprattutto per la sua eccitazione. Sapeva come utilizzare quello che avevo. Non volle darmi il culo però. E Marina avrebbe perso la sua secoinda verginità solo al prossimo compleanno. Con Marina continuò la routine dei tardi pomeriggi nel letto che però questa volta si spostava non di poco e delle cene postcoitali con i genitori che facevano finta di nulla.
    
    Raccontando di queste imprese venni quasi subito nella sapiente bocca di Anne che si rialzò. Una filo di seme usciva dalla sua bocca. Aprendo la bocca sulla lingua fece apparire ancora l'ostrica del mio sperma che ingoiò guardandomi negli occhi. Seguì un bacio nel quale le nostre lingue parevano avere una vita propria come le mie dita che avevano preso a titillare il suo, buchino posteriore. "E tuo, lo sai, puoi prenderlo quando vuoi"" disse con la voce resa bassa dalla voglia.
    
    "Fammelo vedere". imposi. Passammo in cucina e lei si piegò in modo da poter roteare il culo agitandomelo davanti. Con due dita lo allargai. ...
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