1. 1≠1 Vite parallele


    Data: 17/07/2022, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    ... sue e l'appoggia al suo corpo. Giochiamo l'una con l’altro, ci abbandoniamo al contatto senza reticenze, senza..pudore? La mia mano scende verso il pube. Così come lei ha toccato me ora sono io che esploro questa parte sconosciuta.
    
    Quel contatto umido e caldo risveglia nella mia mente immagini che non sapevo di possedere. Mi guidano in un viaggio che non so di aver già compiuto. Mi fanno cercare l'apertura coperta da quelle tenere foglie di carne. Mi ci immergo, dapprima con un dito poi con due. E un piacere che si espande nel mio corpo, nel suo corpo. Quella sensazione sembra fluire tra di noi, come fossimo un solo corpo. La sua mano ora stringe il mio pene, sembra aver perso le incertezze dell'inizio. Lo percorre dall'alto in basso, ipnotica, sicura, dolce e terribile.
    
    Le bocche si uniscono, lingue si cercano, danziamo un ballo che non conosciamo e che ognuno insegna all'altro.
    
    Mi attira su di sé, mentre ci baciamo. La sua mano ora mi dirige dove prima si immergevano le dita.
    
    Affondo, precipito in quel baratro. Cosa stiamo facendo? Affiorano ricordi che non mi appartengono pur essendo miei. È l’amore che stiamo facendo, ecco come si chiama questo mescolarsi di corpi, questo perdere il confine, questo iniziare dove l'altro finisce. Ricordo, pur essendo la prima volta, ogni sensazione che questa follia può donare.
    
    Ora sì abbiamo voci, parole. Le ricordiamo senza averle mai pronunciate. I nostri corpi si muovono insieme come se sapessero, ben prima di noi, ...
    ... ogni passo di questa eterna danza. Risaliamo insieme la vetta, quell’ apice che ci toglie il respiro e strozza le parole in gola. Poi tutto scompare, rimaniamo solo noi. Cosa può esserci oltre questo? Per un attimo siamo tutto l'universo.
    
    Gli occhi si perdono negli occhi, i corpi si abbandonano, ognuno dona il proprio piacere all'altro e ne riceve centuplicato.
    
    Quanto passiamo così? Non lo so. Ma si fa strada la consapevolezza che non possiamo restare qui.. Le parole che mi hanno risvegliato ora mi appaiono minacciose. Ora sono io a provare paura. Mescolata all’istinto di proteggerla.
    
    Non siamo sbagliati, ma siamo nel posto sbagliato È ora che troviamo il nostro posto. Dobbiamo andarcene.
    
    Ci guardiamo attorno e vediamo due armadi appoggiati al muro di fronte ai letti. Sorreggendoci, ancora malfermi sulle gambe, ci dirigiamo verso essi. Li apriamo. dentro ci sono degli abiti. I miei sono diversi dai suoi, anche se non ricordo bene per che motivo. Ognuno indossa i propri. La guardo e mi sembra ancora più bella.
    
    Guadagniamo la porta. Non è chiusa a chiave. Forse nessuno pensava che potessimo scappare.
    
    Usciamo nel corridoio. Faccio appello a tutti i miei ricordi, a quelli che in qualche modo mi sono stati fissati nella mente. Riconosco i simboli delle uscite di emergenza, li seguo. In realtà non so dove sto andando, più che altro seguo un istinto. Finalmente l'uscita sul retro. Finalmente l'aria fresca, libera, che investe i nostri visi. Non sappiamo dove andare, ...