1. 1≠1 Vite parallele


    Data: 17/07/2022, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    Buio. Questo deve essere il nome di questo nero che mi circonda. Niente altro che un muro nero. Poi qualcosa muta, qualcosa di cui conosco il nome senza sapere esattamente cosa sia. Suoni, Ecco cosa sono! Almeno credo si chiamino così. Voci?
    
    Le sento, e con stupore mi rendo conto di comprendere il loro significato.
    
    -Ora cosa facciamo? Non possiamo mica lasciarlo così. La procedura è incompleta-
    
    “Non siamo noi che dobbiamo decidere. I grandi capi ci faranno sapere. Se il proprietario ci ripenserà magari la completeranno altrimenti.”
    
    “E lei?”
    
    “Beh, lei era una prova ma non è venuta bene. Immagino sarà eliminata e rifatta. Peccato però, la procedura di immissione ricordi era quasi completata ma si sono accorti di una variazione somatica. Sai come sono. Deve essere tutto perfetto”
    
    Non so per quale motivo, ma sono certo che stiano parlando di me. Non solo. Ma anche di me
    
    Non posso muovermi, non so dare un nome a quello che sto provando. Cos’è questa sensazione che mi fa tremare?
    
    Ricerco la parola, e mi sembra che sia freddo.
    
    Nell'oscurità che mi circonda mi appaiono immagini che non so decifrare. Visi, luoghi, si alternano davanti a me. Conosco i loro nomi ma è come non li avessi mai visti prima. Allora perché li vedo ora?
    
    Cerco con fatica di aprire gli occhi. Una nuova sensazione mi colpisce. Come se 1000 aghi si fossero infissi nelle mie pupille. Questa è la mia prima esperienza con la luce. Non posso dire che sia piacevole, ma è pur sempre ...
    ... meglio del buio nel quale ero immerso.
    
    Mi abito a questa nuova sensazione è poco per volta il dolore lascia spazio alla curiosità.
    
    Giro lentamente la testa a destra e a sinistra.
    
    Se prima il colore dominante era il nero ora tutto ciò che mi circonda è di un freddo colore bianco. Bianco questo oggetto che mi copre. Credo si chiami lenzuolo. Bianche le pareti della stanza, bianco il contenitore che accoglie il mio corpo. Sarà un letto?
    
    Non so dire come si chiami la sensazione che il mio corpo mi restituisce. So che faccio estrema fatica a muovermi. Probabilmente si chiama torpore. Non mi ricordo di aver avuto un corpo prima d' ora, anche se nella mia mente lo vedo muoversi, toccare, mangiare. Ma è come se non fossi io, come se quegli atti io non li avessi mai compiuti.
    
    Ma chi sono queste persone? Chi è quella donna vestita di bianco, che ride mentre mi prende la mano ed insieme tagliamo questa cosa che mi sembra si chiami torta? So che la conosco, conosco anche il suo nome, ma per quanto mi sforzi non mi dice nulla. È solo una forma, un’immagine.
    
    Mi sembra che più passa il tempo più riesco a sentire il mio corpo. Sento il lenzuolo appoggiato alla mia pelle, il peso abbandonato sul materasso. Sento la pressione nei punti in cui trovano un contatto. Non so definire cosa provo.
    
    Con fatica cerco ancora di muovermi. Il lenzuolo scivola verso i piedi. Sollevo leggermente la testa, guardando questa cosa che mi sta davanti che comprendo essere il mio corpo. Che strano ...
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