1. Il piacere di essere ammirata


    Data: 12/06/2018, Categorie: Etero Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    ... civile. Un ‘Buongiorno’, il primo da quando si era collegata, il primo segno di umanità.
    
    Il nick che le aveva scritto, ‘Mario23’ le sembrò una boccata d’aria, accerchiata dai vari ‘pisellone’, ‘vengoincam’, ecc.
    
    Iniziò a dialogare con quel suo amico virtuale. Non che la conversazione, almeno inizialmente, la prendesse al 100%, ma il fatto che non le domandasse nulla del suo corpo le piaceva, sentiva che si trattava di una persona come lei, che probabilmente si annoiava. Certo, era molto giovane, poco più della metà dei suoi anni, ma non lo dimostrava da come parlava e questo la faceva pensare ad una persona con un cervello, dote sempre più rara.
    
    Immaginava che se Mario l’avesse saputa al computer con indosso solo la camicia da notte si sarebbe incuriosito. Se poi avesse conosciuto il suo aspetto, se avesse potuto vedere i capelli rossi e mossi fino sotto le spalle, la sua pelle bianca con, il suo seno gonfio da 4^ misura leggermente provato dai due allattamenti e se avesse potuto vedere il suo sedere, piccolo ma sodo, probabilmente si sarebbe comportato come tutti gli altri.
    
    O forse no.
    
    Un’ora passò letteralmente come un fulmine, come se fosse stata al bar con un vecchio amico. La protezione psicologica fornita dall’anonimato la rilassava, la metteva a suo agio. E quel ragazzo si stava rivelando più interessante di quanto non avrebbe mai detto. Era sagace, simpatico, divertente, sembrava anche intelligente.
    
    Insomma, era riuscito ad interrompere ...
    ... piacevolmente la monotonia della giornata.
    
    Da qualche minuto Manuela aveva iniziato ad aprire e chiudere ritmicamente e con forza le cosce, un movimento che voleva almeno in parte supplire al massaggio che avrebbe voluto ricevere da una mano esperta tra le sue gambe. Col proseguire della conversazione iniziava a desiderare sempre di più che Mario si facesse più audace, più spinto. Quasi senza riflettere, in un rarissimo momento di pausa della conversazione, scrisse un ‘Beh, prima o poi bisogna che mi vesta’ che significava esattamente il contrario.
    
    ‘Perché, cosa indossi?’, chiese Mario curioso.
    
    ‘Non te lo dico’, replicò mentendo.
    
    ‘No, adesso me lo dici, anche perché se non avessi voluto dirmelo non avresti scritto quelle parole’.
    
    L’aveva beccata in pieno il ragazzino. E meritava di sapere la verità.
    
    ‘Ho ancora indosso la camicia da notte’.
    
    ‘MI piace – rispose lui – e di che colore?’
    
    ‘Rosa’.
    
    ‘Bel colore. Ma sotto cosa indossi?’
    
    Ecco’ la conversazione stava iniziando a virare verso un tema che la stimolava.
    
    ‘Veramente non indosso nulla’
    
    ‘Lo dici solo perché non ti vedo’, rispose lui.
    
    ‘Non &egrave vero’, replicò quasi piccata.
    
    ‘E allora fatti vedere’.
    
    Non era pronta a quella proposta. Ma in un istante si rese conto che era normale che glielo chiedesse.
    
    Prima ancora che potesse rispondere, lui le scrisse il proprio contatto Skype. Avrebbe potuto rispondere che non aveva la possibilità di usarlo, chiudere la chat e cancellare tutto quanto. Ci ...
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