1. Il piacere di essere ammirata


    Data: 12/06/2018, Categorie: Etero Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    ... aveva accettato, eccitato dal vedere quelle belle tettone strette dalle mani della donna. Le aveva detto di leccarsi i capezzoli, glieli aveva fatti prendere tra i denti come se lui stesso avesse la possibilità di farlo, ma il suo cazzo non si decideva ad esplodere. Così le aveva chiesto di sollevare la camicia da notte. E Manuela, già travolta dall’eccitazione, dopo pochi secondi in cui mostrava la peluria del suo sesso in piedi davanti alla webcam, l’aveva sfilata e si era fatta ammirare nuda. Si era masturbata davanti a lui, dapprima in piedi, poi seduta a gambe larghe, gli si era offerta a pecorina continuando a darsi piacere ormai senza alcun pudore. La loro conversazione, che un’ora prima era fatta di racconti di momenti della giornata, di interessi, di film, adesso era costituita solo da mugolii, rantoli più o meno animaleschi, qualche monosillabo, oltre alle richieste di Mario che voleva farle cambiare posizione. Lei si era prestata a tutto quello che le era stato chiesto, anche a ciò che inizialmente pensava più spinto. Aveva messo in mostra ogni angolo più nascosto ed intimo del suo corpo.
    
    E le era piaciuto. Molto.
    
    L’aveva eccitata, elettrizzata. Con il vantaggio di non sentirsi in colpa perché non aveva tradito il marito. Non fisicamente. Era una scappatella, nulla di più.
    
    Si risistemò e in velocità fece tutto quello che non aveva fatto prima. Fu difficile concentrarsi e non pensare a quanto accaduto.
    
    Quando Andrea tornò a casa per pranzo coni bambini ...
    ... e le disse che sua madre avrebbe avuto piacere di tenerli con sé quel pomeriggio, Manuela dovette reprimere la propria eccitazione e faticò ad interessarsi realmente alla mattinata lavorativa di Andrea.
    
    Non appena fu nuovamente sola, corse al computer sperando di trovare di nuovo Mario. E lo trovò.
    
    Iniziarono a parlare del più e del meno, poi fu lui a rompere il ghiaccio ed a ringraziarla per il gioco di quella mattina. E quando aggiunse un ‘Mi torna duro al solo pensiero’ lei non ebbe esitazioni proponendo di giocare ancora.
    
    Per un tempo che parve lunghissimo si lasciò semplicemente ammirare, chattarono, lei nuda e lui con il cazzo scappellato in bella vista. Finché lui non iniziò spontaneamente a toccarsi e quello fu come rompere il vetro in caso di emergenza: una cascata di eventi che prese il via e li portò a ripetere tutto quanto fatto quella mattina. Ma con più tempo a disposizione.
    
    Quando Mario dovette lasciarla dopo essere nuovamente esploso nel bicchiere di plastica che Manuela già invidiava, erano le 16.
    
    Fuori c’era una bellissima luce e restare in casa le sarebbe stato impossibile. Travolta dalle sensazioni di quella novità che si chiamava sesso virtuale ma soprattutto dal fremito che le aveva procurato sapere che un’altro uomo non solo la desiderava ma si masturbava impunemente osservando ciò che solo suo marito, fino ad allora, conosceva, Manuela non riusciva neppure a pensare di restare con le mani in mano.
    
    Decise di uscire, l’aria le avrebbe ...
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