1. Mio Suocero – 1° Sposare Marco


    Data: 26/06/2022, Categorie: Erotici Racconti Poesia Erotica, Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... abbiamo così perso il momento.
    
    A parte questa vita sessuale meno scoppiettante di quanto avessi immaginato, anche a sentire i vissuti delle mie amiche, eravamo profondamente innamorati e cercavamo di stare insieme il più possibile: lui infatti, ingegnere minerario, spesso viaggiava per lavoro, anche se ci sentivamo tutte le sere e -comunque- le sue assenze non erano mai oltre i 2-3 giorni; io, invece, lavoravo negli uffici di un’azienda di trasporti abbastanza grande, tanto che oltre agli autisti dipendenti, si avvale anche dei cosiddetti “padroncini”.
    
    Dopo due anni sereni, una sera che Marco era via per lavoro, cambiò tutto: Suonarono alla porta e mi trovai davanti mio suocero, Paolo.
    
    Mi disse un «Ciao…» distratto ed entrò deciso in casa, guardandosi un attimo in giro e poi sedette sul divano guardandomi con lo sguardo annoiato: «Beh? Non offri nulla ad un ospite, a tuo suocero? Non ti ha insegnato un po’ di buonemaniere quella mezzasega che hai sposato?» Mi irritava il tono di supponenza, l’arroganza ed anche -lo ammetto- il fatto che, facendomi irruzione in casa così ed intimidendomi, mi aveva fatto dimenticare le buone maniere a cui alludeva. «Cosa le posso offrire, Paolo?» «Un caffè, possibilmente buono, grazie! Ah: Paolo mi chiamano gli amici: tu puoi chiamarmi dottore o signor Paolo…» aggiunse con tono annoiato. Mi stava venendo voglia di picchiarlo, di mettermi a piangere, non so neanch’io… e gli portai il caffè.
    
    Lo sorseggiò con diffidente cautela, ...
    ... mentre i sedevo su una poltrona, ma poi lo bevve: «Accettabile… Mi sembri brava e gentile e, probabilmente, anche ben educata… Avresti potuto sposare uno molto meglio di quella mezzasega di Marco…»
    
    Non potevo più sopportarlo! «No, suo figlio è una persona adorabile ed un ottimo marito! Oh!»
    
    Schizzò in piedi e mi si avvicinò chinandosi su di me, quasi facendomi sprofondare nella poltrona. «E a letto, eh? Come va a letto con quella mezzasega???» Non mi aspettavo assolutamente quella domanda! «Mah… bene, va bene, ci amiamo molto!»
    
    «E ti scopa? Ti scopa bene con quel pistolino che ha?» Non riuscivo a parlare: annuii soltanto.
    
    Fece una risata cattiva: «Ma fammi il piacere! Con quel cosino che ha non può far godere un femminone come te… Per te ci vuole un cazzo vero. Guarda!» e in un lampo si aprì pantaloni.
    
    Restai pietrificata, sia per inimmaginabilità della scena, sia per le dimensioni spaventose del suo membro: il doppio almeno di quello suo figlio! Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, anche perchè lui si muoveva, come una cosa viva e si stava alzando, drizzando inturgidendo proprio davanti ai miei occhi.
    
    «Non lo avevi mai visto un cazzo vero, uno come mio, sbaglio?» Mi trovai a far segno di no con la testa, ipnotizzata da quella visione. «Dai, vedo che hai voglia di toccarlo e baciarlo: fallo!» Oddio! Come faceva a saperlo?
    
    Si era abbassato un poco i pantaloni e l’intimo e mostrava orgoglioso il suo grosso pene eretto che sormontava due testicoli grossi ...