1. Il drizzacazzi - 1


    Data: 22/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... capito da un pezzo quello che facciamo qui dietro, giusto?”, mi disse il signor Andrea.
    
    In certe situazioni è sempre bene mostrarsi indifferente, professionalmente parlando.
    
    “Sì, capo.”, risposi senza particolare enfasi.
    
    Lui annuì, poi riprese:
    
    “Abbiamo un problema: il nostro modello è la prima volta che posa e non si sente del tutto a suo agio… Come vedi, non gli viene duro. Vuoi occupartene tu? Ti do cinquanta euro se glielo fai drizzare.”
    
    Vi chiederete come diavolo gli era venuto in mente di fare una richiesta del genere al suo ragazzo di bottega. Francamente, non lo so: si vede che aveva intuito quello che mi passava per la testa e sapeva di andare a colpo sicuro. Ad ogni modo, mi sarei occupato del caso, anche senza l’extra di cinquanta euro, ma ovviamente non glielo dissi. Mi avvicinai col batticuore a qual magnifico esemplare di maschietto, che diventava più sballante ad ogni passo che mi avvicinavo. Tempo di raggiungerlo e avevo il cazzo che mi frullava nelle mutande come un pappagallo imbizzarrito.
    
    “Ciao, - gli dissi sorridendo – io sono Federico.”, e gli tesi la mano.
    
    Lui me la strinse, ma non mi disse il suo nome.
    
    “Capo, devo spogliarmi pure io?”, chiesi al signor Andrea.
    
    “Non serve, - rispose lui – occupati solo del suo cazzo, faglielo drizzare.”
    
    Così, mi avvicinai ancora di più e allungai la mano… era molle, soffice, caldo… conoscevo un metodo sicuro per farglielo intostare. Così mi gli accosciai davanti e accostai la bocca. ...
    ... L’odore umido del suo corpo appena docciato, misto al lieve sentore di pino silvestre che gli si sprigionava dal pube, mi giunse inebriante: lo inalai con un profondo respiro, poi tirai fuori la lingua e, reggendo il pisello con due dita, cominciai a slinguettare la corona increspata del prepuzio tirato su. La risposta devo dire che fu abbastanza rapida: quel magnifico membro cominciò a lievitarmi fra le dita, così che mi affrettai a scappellarlo e ad affondarmi in bocca l’intero glande.
    
    Lo succhiai per un po’, godendomi la sua soffice levigatezza, nonché il sughetto che ben presto prese a sgorgare copioso, finché:
    
    “Ok, ragazzo, basta così, - mi sentii dire – hai fatto un ottimo lavoro.”
    
    Allora, pur rammaricandomene potete immaginare quanto, mi trassi indietro e, visto che nessuno mi disse di andare, mi ritirai in un angolo a godermi la seduta fotografica, sulla quale vi risparmio i particolari, perché andremmo ben oltre i limiti della decenza.
    
    Quando terminò con l’immancabile sega e sborrata, mi affrettai a prendere degli asciugamani, che avevo visto su una sedia, e glieli portai. L’odore della sua giovane sborra era penetrante e feci fatica a reprimere l’impulso di andargliela a leccare dalla pancia e dal petto.
    
    Ho ripensato spesso a quel momento e mi sono chiesto come avrebbero reagito il signor Andrea e il ragazzo, se lo avessi fatto. Ad ogni modo, da quel giorno il salottino non mi fu più precluso: il signor Andrea continuò a chiamarmi, quando servivo, ma mai ...