1. Fire and water


    Data: 03/06/2022, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    ... detto che per un concerto anni sessanta, quello era il mezzo ideale.
    
    La prendo per mano, mi guarda con un sorriso strano, di chi inizia a non capire cosa stia per succedere, o forse solo spera che succeda.
    
    Facciamo pochi passi nel parcheggio, e ci troviamo di fronte al nostro eroe bianco e verde.
    
    “ti piace?”
    
    “lo so è il vostro, siete venute una volta al vivaio a prendere quel grosso vaso”.
    
    “vieni che ci mettiamo comode, c’è un letto enorme in questo furgone”
    
    Restiamo per qualche minuto sdraiate ad osservare il tetto colorato del Bulli, l’erba ora è salita potente, e con lei la mia voglia di assaggiare la fica di questa donna il cui pensiero mi tormenta da troppo tempo.
    
    Alberta si alza di scatto,
    
    “mi manca l’aria usciamo!”
    
    Scappa fuori, la seguo, camminiamo per un viottolo in mezzo alla campagna, raggiungiamo una piccola costruzione di mattoni rossi, Alberta apre la porta, entriamo, sembra un vecchio magazzino in disuso.
    
    Nella penombra scorgiamo una specie di vecchio divano, ci sediamo, le nostre bocche si incollano, una folle frenesia mi ha catturato, con gesti rapidi e risoluti le abbasso i jeans, glieli sfilo, la sdraio , un piede a terra, l’altro in cima allo schienale, ha le cosce burrose, le infilo una mano sotto al maglione, raggiungo quelle tette sorprendentemente sode, non ha il reggiseno, le infilo la lingua in bocca.
    
    Vorrebbe toccarmi, ma le afferro i polsi, con la bocca scendo, mordicchio i capezzoli duri, il ventre ...
    ... che tradisce le sue primavere, mi avvento su quella fica depilata, profuma di gelsomino, caccia un grido, forse di piacere, forse di disperazione.
    
    E’ notte fonda quando rincasiamo.
    
    Siamo tornate giusto in tempo per gli applausi finali.
    
    I pochi superstiti entusiasti, tranne il cow boy, che deve aver avuto la classica risposta di Mia alle avances maschili.
    
    “scusa ma sono lesbica, non vado con gli uomini”.
    
    Alberta ha uno sguardo tra lo sconvolto e lo stralunato, Mia la guarda e sghignazza,mi dà di gomito,
    
    “era buona l’erba eh maialotta”
    
    “insomma come vedi il suo sporco lavoro l’ha fatto”.
    
    Salutiamo i due, il cow boy che non ha capito niente, Alberta che si è tolta lo sfizio di stare con una donna.
    
    Mia si mette alla guida del Bulli, accende una canna e mi guarda sorniona, un po’ in tralice,
    
    “mica l’avrete fatto qui sopra per caso”?
    
    “no, siamo andate in una specie di tugurio qui vicino, lo sai che mi piacciono i posti un po’ sordidi”
    
    “sei venuta”?
    
    “No non mi sono fatta toccare, ho lasciato a te questa incombenza, come ti avevo assicurato”.
    
    Poco avanti c’è uno spiazzo, Mia ferma il Bulli.
    
    “Passa dietro che ti faccio quello che ti sei meritata”.
    
    Non faccio in tempo a sdraiarmi che mi ritrovo senza calzoni e senza mutande, le mani di Mia strizzate sulle tette, il suo fiato sulla fica.
    
    “Ho sentito il puzzo della sua patata sulla tua bocca, prima, quando mi sono avvicinata”
    
    “Mentre te la lecco lo sai cosa devi fare”. 
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