1. Fire and water


    Data: 03/06/2022, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    ... spudoratamente.
    
    “ah si chiama Mia la tua amica …… ma siete solo amiche, scusa se te lo chiedo, ma vi ho sempre viste solo voi due insieme”.
    
    Vuole la conferma di quello che già sospetta, o forse sa, la scruto in fondo allo sguardo, socchiudo le palpebre, accenno un sorriso,
    
    “lei è la mia donna, siamo due lesbicone, ma questo già lo sapevi ………..” ma non lo dico.
    
    Resta un attimo in silenzio, tracanna un grosso sorso di birra, praticamente svuota il boccale.
    
    “stasera ho una gran sete, ma più che altro ho voglia di ubriacarmi, che fai mi tieni compagnia?”
    
    “molto volentieri Alberta….”
    
    I ragazzotti sul palco fanno una pausa, Mia si presenta tutta eccitata,
    
    “oh c’è la signora del vivaio, vedo che avete fatto comunella!”
    
    “ti stai divertendo vedo” le dico piano in un orecchio mentre mi si avvicina, e mi lecca di nascosto un lobo, facendo finta di svelarmi qualche segreto.
    
    “anche tu maialina, guarda che se te la scopi, poi ti ripago con la stessa moneta”
    
    Le pizzico forte il culo, un tipo vestito da cow boy si è sistemato al fianco di Alberta, ora da vicino,lo riconosco, è il marito, che avevo intravisto trafficare con dei sacchi di terriccio al vivaio.
    
    “hanno detto che ora faranno per chiudere il concerto tutto il primo disco”.
    
    Mia saltella come una bimbetta, il cow boy la osserva con occhio distratto, sta pensando a qualcosa di immorale,forse non sa che sarò io a scopargli la moglie, e non il contrario.
    
    Appena il tempo di una birretta, e i due ...
    ... corrono sotto al palco, il primo disco è considerato il migliore, anche se non quello che ha riscosso all’epoca il successo maggiore.
    
    Mia mi ha infilato in una manica uno dei piccoli joint che ha preconfezionato, ogni volta mi lascia senza fiato per quanto mi vuole bene.
    
    E’ ora che prenda la situazione in mano.
    
    Mi avvicino ad Alberta, annuso il suo profumo dolce di bagno schiuma pregiato, le labbra a qualche millimetro le sussurro,
    
    “andiamo a farci un giro, se ti va ho una canna, ce la fumiamo in santa pace”.
    
    Mi segue senza dire nulla, saliamo la ripida scala che ci fa uscire dallo scantinato.
    
    Fuori l’aria è umida, un brivido mi percorre la schiena, accendo la canna, ho sempre del fuoco a portata di mano nella borsetta.
    
    Faccio un paio di tiri, e la passo ad Alberta.
    
    Mi rendo conto che forse non ha mai fumato, lo sta facendo per non sembrare una sprovveduta, per assecondarmi, il pensiero di stare con me le ha distrutto qualunque remora, la voglia di trasgredire repressa, sono anni che lo vorrebbe fare.
    
    Aspira timorosa, ma qualche sigaretta ogni tanto la deve aver fumata, non tossisce, trattiene il fumo per il tempo dovuto.
    
    Ce la passiamo in silenzio fino a quando non resta che il filtro di cartone.
    
    La roba è davvero buona, non sono una gran fumatrice, ma la sento arrivare decisa, Alberta se è un tipo ricettivo, tra qualche minuto sarà di fuori come un balcone, prima che sia troppo tardi la devo far coricare.
    
    Siamo venute con il Bulli, Mia ha ...