1. Fire and water


    Data: 03/06/2022, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    I quattro ragazzotti, con i capelli lunghi e l’aria trasandata, si agitano sul palco,l’amplificazione è volutamente un po’ scarna, dei vecchi Marshall a valvole, con la finta pelle nera che li ricopre logora, consumata agli angoli, la tela macchiata di muffa, e di chissà quali altre sostanze chimiche.
    
    Tutto l’ambiente mi ricorda, un luogo estrapolato da una macchina del tempo, siamo nel secondo decennio degli anni duemila, inscatolati però nel millenovecentosettanta.
    
    Erano settimane che Mia mi massacrava con questa sua voglia, venire in questa specie di scantinato per vedere la cover band del suo gruppo preferito, i Free.
    
    Come mi immaginavo gli astanti sono una trentina di persone, tutti vecchi di merda, ex sfattoni, alcuni lo sembrano ancora.
    
    Mia è una donna nata fuori tempo, almeno una trentina di anni in ritardo, rispetto a quello che avrebbe dovuto essere il suo mondo.
    
    Passa le giornate ad ascoltare il rock della fine degli anni sessanta, tutto quello che è impresso sulla data di produzione, tra il sessantotto e il settantadue.
    
    Il film sul concerto di Woodstock, lo riguarda almeno una volta alla settimana, la sua è quasi un ossessione.
    
    Insomma, per me che ascolto prevalentemente solo jazz, potrebbe essere fastidioso, però a sua particolare discolpa, devo dire che alcune cose, anzi molte, mi piacciono, a ragion veduta si è scelta gli anni migliori, ormai molti suoni mi sono diventati famigliari, l’ho accontentata volentieri.
    
    Ora bisogna sapere che ...
    ... questi Free, hanno inciso solo tre o quattro dischi, per poi sparire, anche se hanno lasciato un segno profondo, tra gli appassionati.
    
    Mia dice che Andy Fraser il bassista sedicenne al loro lavoro di esordio, sia stato il migliore di tutta la storia del rock.
    
    Ma i suoi giudizi vanno sempre presi con le dovute prudenze, anche se il tipo era indubbiamente un fuoriclasse assoluto.
    
    Ancora non ho ben capito dove, si è procurata dell’erba, prima di uscire ha precofenzionato tre o quattro sigarettine di marijuana, sa che fumo molto di rado, si è allontanata sotto al piccolo palco, resto seduta su di uno sgabello di fronte al bancone di assi inchiodati, con la mia fida birra rossa alla spina.
    
    Il locale è davvero un residuato bellico degli anni settanta, foto in bianco e nero di Jimy Hendrix e Janis Joplin, sacchi di iuta incollati alle pareti, tavoli fatti con assi riciclati, pavimento di legno.
    
    Tutto estremamente infiammabile, mi chiedo come abbiano fatto ad ottenere il nulla osta dai vigili del fuoco.
    
    Penso che i quattro suonino gratis, onde evitare una perdita economica netta della serata.
    
    In ogni caso non sono per niente male, il cantante riesce ad imitare molto bene la voce gracchiante di Paul Rodger, le schitarrate di Kossof, sono riprodotte alla perfezione, anche il bassista sembra aver imparato a memoria i virtuosismi di Fraser.
    
    Vedo Mia in prima fila con il suo vestiario neo hippie, che saltella tutta entusiasta, hanno detto che ora faranno tutto il ...
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