1. Esperienze (gay) – 7 – Farsi inculare.


    Data: 27/05/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: ruben, Fonte: RaccontiMilu

    ... nel mio corpo, sentirmi chiavato da lui fino al suo orgasmo.
    
    Lo incontrai che usciva di casa due giorni dopo. Mi sussurrò: – Allora, ti sei innamorato di me? Vuoi essere la mia femmina? – Giuseppe, sono tuo. – Devi dire sono tuA, così accetti il tuo ruolo femminile. Stasera vieni da me: viene un mio amico e te lo faccio conoscere. – Perché? – Devi obbedire al tuo uomo senza discutere. Vedrai, sarà bello.
    
    Quando entrai gli dissi a bassissima voce: – Perché hai voluto che venissi? – Dopo te lo spiego. Tu adesso fai tutto quello che ti dico. Il suo amico era uno omaccione alto quanto Giuseppe, tarchiato. Il viso era brutto, quasi selvaggio e mi impressionarono le mani, grandi e forti, capaci dirompere quello che stringevano. – Roberto, questo è Luigi. Mi guardò dalla testa ai piedi e poi disse: – E’ davvero un bel ragazzo. Sei il suo amante?- chiese a me. Ero imbarazzato, assentii col capo. – Roberto vuole conoscerti – disse Giuseppe. – Conoscermi?- – Si, vuole sapere come fai l’amore. Lo dobbiamo accontentare. – Giuseppe, tu vuoi che lo faccia con lui? Credevo che mi amassi. – Ti amo più di quello che puoi pensare ed è perciò che lo devi fare con lui. Se lo fai solo con me allora potresti tornare indietro. Se ti fai chiavare da un altro uomo, allora accetti il tuo ruolo e non torni più indietro. Poi vedi, Roberto ha un cazzo bellissimo, ti piacerà molto. Stavo seduto sul divano e Roberto si avvicinò; si aprì la patta e tirò fuori un cazzo moscio ma che era già enorme ...
    ... così. – Avanti Luigi, toccaglielo. Lo presi in mano, pesava davvero e cominciò ad indurirsi; lo scappellai e Giuseppe mi obbligò a pendere in bocca il glande. Era grosso, dovevo aprire tutta la bocca per prenderlo e via via che si induriva diventava più grosso. Era un palo, ebbi paura. – Non temere – disse Giuseppe – ce la farai a prenderlo tutto e sarai felice quando lo avrai nel corpo. MI fece ro spogliare e mettermi in ginocchio sul letto. Sentii il fresco del gel tra le natiche e sull’ano. Roberto spinse il gel nel culo col suo grosso dito, poi puntò il cazzo e spinse senza pietà. – Ahaaaaaaaaaaaaaaaa………fa maleee, Giuseppe, fermalo. Ma Giuseppe invece mi teneva fermo perché non sfuggissi a quella inculata bestiale. Roberto chiavava con violenza, lo sentivo nella pancia. L’ano si era dilatato troppo e la ferita divenne più grossa, più bruciante: ma era inutile chiedere pietà. Avevano deciso di chiavarmi forte perché rimanesse il ricordo del cazzo. Ero spossato dalla tensione e dal dolore, l’ano mi bruciava come fuoco, sentivo lo sfintere lacerato che mi faceva sobbalzare di dolore ogni volta che quel cazzo entrava o usciva. Alla fine lui venne e continuò a chiavarmi ancora. Quando tirò fuori il cazzo uscì molto del suo sperma e le dita mi si macchiarono di sangue. Non mi avevano solo dilatato, mi avevano rotto: loro erano contenti. – Ora hai capito cosa sei – disse Roberto – D’ora in poi desidererai il cazzo di chiunque. Adesso vieni in bagno, devo lavarti e devi lavarmi. Poi ...
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