1. Da amica a schiava - Un sabato sera da urlo


    Data: 19/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PassionBdsm, Fonte: EroticiRacconti

    ... finta aria di non curanza, le dissi: - "Bè, cagna, non saprei. Potrei anche accontentarti, ma tu che mi dai in cambio?"
    
    - "Ma, la prego, non ce la faccio più! Io, io, io..."
    
    - "Vorresti scopare, non è vero?"
    
    - "Bè, ecco... Sì, padrone, è così! Non riesco a trattenermi, è tutta la serata che..."
    
    La fermai con un cenno della mano. Fingendo di pensarci su un minuto, mi feci dolce e dissi: - "D'accordo, potrai toglierti le mollette e sfilarti il dildo, ma dovrai essere convincente. Quindi, cosa è che vuoi? E vedi di usare le parole giuste."
    
    Rossa in viso e a capo chino, Valeria si fece coraggio e disse: - "Padrone,... Io... Le chiedo, per piacere, di... scoparmi?"
    
    - "Non c'è male, ma puoi fare di meglio. Prova ad usare la terza persona."
    
    - "Io,,, Padrone, questa umile serva le chiede se, gentilmente, può essere soparta da lei."
    
    - "Serva? Tu sei molto di meno di ciò, ricordi? Che sei tu?"
    
    - "Vero, mi scusi. Padrone, questa cagna le chiede di essere scopata"
    
    - "Scopata dove?"
    
    - " Ma, mi sembra ovvio!"
    
    - "Eh, no! Ricordi che ti ho detto prima di cena? Non voglio un buco qualsiasi, voglio QUEL buco! Capito?"
    
    A questo punto la cagna era tutta rossa e non sapeva cosa dire. Io, invece, mantenni uno sguardo fisso e fermo, che non accettava repliche. Così, capendo che non c'era altro, si rassegnò. - "PAdrone, questa umile ed ignobile cagna le chiede se lei, gentilmente, volesse scoparla... nel culo!"
    
    - "Bè, grazie! Per me sarà un vero piacere! ...
    ... Per te,... Sarà tutto da vedere! Allora, forza! Puoi toglierti le mollette e sfilarti il cazzo di gomma. Poi mettiti a quattro zampe e preparati."
    
    Così, giunse il momento che avevo sempre desiderato: il lato B di Valeria stava per diventare mio! Senza farselo ripetere due volte, si tolse le mollette dai capezzoli e, rimassi in piedi, si sfilò il dildo dalla vagina, facendolo con non poco piacere. Poi, si girò e si mise a quattro zampe, offrendomi l'ambito premio. Mi avvicinai e massaggiai le chiappe con le mani, dandole un paio di piccoli schiaffi per farle suonare. Presi un bel respiro, con gli occhi fissi sulla mia meta. Avvicinai lentamente la cappella al buchino e mi fermai a pochi millimetri di distanza. Era un sogno che si avverava e sapevo già che mi sarei goduto ogni singolo momento. E il giorno successivo ci sarebbe ancora stato molto spazio.
    
    Prima di cominciare, però, Valeria ebbe un ultimo attimo di incertezza e si rivolse a me: - "Mi perdoni, ma... Non potrebbe renderlo un pò meno doloroso? Si tratta della mia prima volta e..." - Non finì la frase, in quanto la colpi con una manata sulla schiena.
    
    - "Zitta, puttana! Decido io cosa fare o no! Tu stai zitta o ti imbavaglio di nuovo!"
    
    Comunque presi con la mano alcuni degli umori che sgocciolavano dalla figa e con quelli mi umidì il cazzo, per rendere la prima volta di Valeria un pò meno dolorosa. Una volta fatto questo, mi feci avanti, appoggiando la punta sull'entrata dell'ano e preparandomi.
    
    - "Adesso, ...
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