1. L’Abisso_01x01


    Data: 18/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Donovak Villa, Fonte: EroticiRacconti

    ... subito a masturbarlo con forza cercando di estraniarmi il più possibile da quel contesto, il richiamo al suo sguardo in cerca di qualche segno di approvazione era più forte però, ma il suo sommesso ansimare mi confermava che stavo andando bene. D’un tratto interruppe il silenzio dicendomi che aveva già iniziato da un po’ ma che non era in grado di arrivare fino alla fine da solo. Gli dissi di non dire nulla perché la cosa mi imbarazzava e lui per tutta risposta cominciò ad ansimare ancora più forte facendomi capire che stava già per arrivare. A quel punto prendo il barattolo e nel farlo lascio il suo membro per un attimo, subito mi prese il polso con forza e rimise la mano dov’era
    
    A: “NON TI FERMARE CONTINUA, AL BARATTOLO PENSO IO”
    
    Mi fece male, ma probabilmente era l’enfasi del momento, lo giustificai tra me e me.
    
    Dopo qualche secondo con violenti spasmi che fecero tremare tutto il letto, venne nel contenitore che nel frattempo aveva piazzato sul glande, più rosso che mai.
    
    Lo lasciai ad armeggiare con quel barattolo, io mi alzai e dopo essermi asciugata la mano destra sulla vestaglia andai via chiudendo la porta dietro di me. Mi recai dritta in bagno per lavarmi e non feci neanche in tempo a finire che sentii Alessandro uscire di casa. Io ritornai nella mia stanza, passando prima però dalla sua, ancora pregna di un odore forte e acuto di cazzo che io avevo contribuito a liberare. Decisi di sgombrare la mente da quanto era successo quella mattina e mi rimisi a ...
    ... dormire.
    
    Mi svegliai in tarda mattinata, mi affrettai a preparare il pranzo ma Alessandro non rientrò. Cominciai a preoccuparmi e lo chiamai per tutto il pomeriggio. La sera, al culmine dell’angoscia, sentii la porta di casa aprirsi: era lui, e chi poteva essere altrimenti. Alle mie domande preoccupate replicò con un secco
    
    A: “HO FAME, PREPARAMI LA CENA”
    
    E così feci. Durante tutta la cena non disse nulla, pensai che quanto accaduto quella mattina lo avesse scosso molto e quindi decisi di rompere il silenzio
    
    R: “ALE, AMORE DI MAMMA, PARLIAMO, NON FARE COSÌ. DIMMI COSA C’È CHE NON VA E AGGIUSTIAMO TUTTO”
    
    Mi guardò con uno sguardo serio ed intenso, si alzò, andò nella sua stanza e tornò con lo stesso sguardo sbattendo sul tavolo un altro barattolo per la raccolta nuovo di zecca.
    
    A: “OGGI IN OSPEDALE MI HANNO DETTO CHE LO SPERMA RACCOLTO NON ERA ABBASTANZA PER GLI ESAMI, CE NE VUOLE DI PIÙ! ADESSO MI TOCCA STARE QUATTRO GIORNI IN ASTINENZA E POI RIFARE QUELLO CHE ABBIAMO FATTO STAMATTINA! CAPITO ADESSO!”
    
    R: “VA BENE ALE, CALMATI, SI TRATTA SOLO DI RIPETERE L’ESAME”
    
    A: “CALMATI UN CAZZO! NON SEI BUONA MANCO QUANDO TI CHIEDO AIUTO PER UNA COSA COSÌ SEMPLICE!”
    
    R: “HEY, NON VENIRMI A DIRE CHE È COLPA MIA ADESSO”
    
    A: “AH NO? È COLPA MIA ALLORA? VUOI DIRE CHE NON SONO BUONO? CHE NON SERVO A NIENTE? VAFFANCULO STRONZA!”
    
    E si ritirò nella sua stanza sbattendo la porta con forza dietro di se e chiudendosi a chiave.
    
    Decisi di lasciarlo stare per quella sera, ...
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