1. Borgo Rosso


    Data: 16/05/2022, Categorie: Sentimentali Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti

    ... tranquillità.
    
    Divorzio alle spalle. Due figli in giro per il Mondo che sento solo in occasione delle feste comandate.
    
    Dopo quindici anni di matrimonio, la rovina, il divorzio, la voglia di isolarmi. Non potevo rimanere in città: troppo traffico, troppo smog, troppa claustrofobia, troppi ricordi. Avevo bisogno di evadere, di andarmene da qualche parte e cercare di disintossicarmi. Ho scelto Borgo Rosso dopo aver visto un annuncio su Internet: Casa di campagna in legno, ad un piano, quattro stanze, un box, un seminterrato, un garage e un appezzamento di terreno di quasi un ettaro. 150 mila euro. Un affare.
    
    Il borgo ha all’incirca 350 abitanti. Casette bianche e tetti rossi, sembrava una ricostruzione Lego. Un bar in centro paese, con i tavolini fuori, i soliti vecchietti che giocano a briscola e che calano i carichi insieme alle bestemmie. Poi l’odore del pane appena sfornato, i frutteti, i campi di grano. Poche auto. Per lo più si gira a piedi o in bicicletta
    
    “Si trova bene nella nuova casa?” mi chiede Ernestina, la fruttivendola del paese passandomi una borsa di mele cotogne.
    
    “Benissimo”
    
    “Lei è il primo inquilino dopo.. dopo la tragedia”
    
    “Che tragedia?”
    
    “Non gliel’hanno detto?”
    
    “Mm, credo che una ragazza mi abbia accennato qualcosa l’altro giorno ma, non mi ha dato risposta su cosa fosse successo”
    
    “Beh, non è facile da raccontare” la signora, un donnino curvo, con la pelle che sembra cartapesta, si va a sedere su una sedia sgangherata e sospira ...
    ... “Un uomo s’impiccò al salice dietro la sua proprietà”
    
    “Un uomo?”
    
    “Sì, era l’amante della signora Valeria” evidentemente avevo beccato la pettegola del paese “Il marito via tutto il giorno, la signora apriva la gonna a chi ne aveva bisogno”
    
    “E il motivo per cui s’impicco’?”
    
    “La signora Valeria non era l’unica a cui cedeva attenzioni” scuote la testa “LA figlia si gettò nello stagno dei Gigli, l’avrà visto, vero? Il laghetto, intendo. Lui rimase lì a fissare l’acqua ma lei non riemerse. Allora, preso dal panico, credette di avere spinto la povera ragazza verso la morte e, per la vergogna si uccise. Ma la ragazza si era nascosta tra le canne della palude e” si stringe nelle spalle “La storia non ebbe conseguenze. Finì così”
    
    III
    
    Finì così.
    
    Trovo Sabella seduta nella stessa identica posizione. Sta mangiando una mela questa volta. Il cappello è appeso ad un chiodo vicino alla finestra “Ciao”
    
    “Ciao”
    
    “Grandi spese” indica le mie borse
    
    “Ho l’abitudine di mangiare tanto” salgo i gradini, apro la porta. Lei mi segue, un refolo di vento che non fa rumore “Mi hai preso di mira?”
    
    “E anche se fosse?” sorride lei sedendosi su una sedia “Mi incuriosisci. Gente nuova”
    
    “Non ci sono coetanei qui in paese?”
    
    “Miei coetanei? Pochi, stanno per la loro”
    
    Mi viene in mente il racconto della vecchia “Cosa ne sai di quel fatto tragico che mi hai accennato ieri?”
    
    “Brutta storia” fa evasiva
    
    “La signora Ernestina mi ha raccontato tutto”
    
    “Vecchia pettegola” ...
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