1. Rosso vince_prima parte


    Data: 12/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: _DErre, Fonte: Annunci69

    Erano passate molte settimane dall’ultima volta che avevo incontrato Angelica, dopo esser riuscita ad ottenere il divorzio dall’ex marito, aveva gradualmente preso le distanze da me, quasi volesse farmi capire che nella sua vita non ero più necessario. Sentivo di essere stato usato e più mi intestardivo a scriverle dei messaggi che chiedevano “perché” più lei mi ignorava.
    
    Abbandonai anche l’abitudine di frequentare il locale in cui la avevo conosciuta. Tornando a casa distrutto dal lavoro, cenavo e mi buttavo sul letto, invariabilmente sempre sfatto dalla notte precedente.
    
    Ben presto tornai a soffrire di solitudine: Milano è grande, troppo.
    
    Mi rifugiai allora nel suono del mio violino, nel dolce vibrato delle corde d’acciaio che scaturiva dal ventre caldo di palissandro e noce dello strumento. Passavo l’intera domenica a comporre, suonare gli stralci di quelle note, correggere e risuonare fino ad arrangiare una musica che tanto alla fine, altrettanto quanto il mio letto, finiva per esser sconclusionata, disordinata, quasi irritante.
    
    Per ovviare alla noia scaricai nuovamente Tinder sperando di conoscere qualche ragazza interessante che mi strappasse dal torpore pruriginoso che mi mordeva alle tempie e al petto oramai da giorni. Appena aperta l’app presi le tre o quattro foto migliori che avevo e le caricai, scrissi, in centoquaranta caratteri circa, qualcosa di me e firmai il tutto con un nome fittizio, in realtà un ipocoristico ben poco fantasioso da cui si poteva ...
    ... facilmente intuire quello reale ma da certe manie proprio non riuscivo a separarmi,
    
    Riguardando le foto che avevo appena dato in pasto all’algoritmo dell’app, sorrisi quasi senza accorgermene quando il pollice strisciò verso destra scorrendo l’istantanea in bianco e nero di me stesso col violino stretto tra guancia e spalla e la camicia aperta fin sotto lo sterno: la migliore di un book fotografico che aveva realizzato la mia ex “fidanzata” americana, appena un anno prima in California, durante il tirocinio. Era una bella foto in fin dei conti, contrasti modulati e luci bilanciate quanto le ombre, soggetto centrato e cielo accuratamente scelto affinché fosse pieno di nuvole morbide e setose, anche se me la credevo decisamente troppo. Ripensai alla rottura con Eve, fu curiosamente pacifica, forse perché tutto sommato era nell’aria: io ero un laureando che terminata la tesi sarebbe dovuto tornare in patria senza se e senza ma, lei una fotoreporter freelance newyorkese, con madre slovena e padre canadese, laureata in lingue orientali, senza una fissa dimora nel mondo, che fumava tabacco colombiano avvolto in cartine cubane, l’apoteosi dell’esterofilia. Però scopava proprio bene, bisognava ammetterlo.
    
    Scorrevo le ragazze come fossero articoli in una gigantesca vetrina virtuale, incappai in una marea di diciottenni mezze nude, su tacchi altissimi e con manie da modella, nelle pose più ridicole pur di emulare chissà quale celebrità, ma indiscutibilmente avevano tutte un gran ...
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