1. Rosso vince_prima parte


    Data: 12/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: _DErre, Fonte: Annunci69

    ... timido sdegno nonostante avessi perfettamente compreso le sue parole, cercavo di trattenere ogni possibile reazione che tradisse il mio appetito… sessuale. Continuando a scorrere disinvolta il dito sul menu, ripeté:
    
    -Sì, ti ho chiesto se per caso non ti sembrassi un po'…troia…? -
    
    A quel punto alzò gli occhi e mi guardò con espressione colpevole poi a mezza voce soggiunse:
    
    -Che dici, sono una bimba cattiva? -
    
    Socchiusi gli occhi, inspirai e assunsi un cipiglio pensieroso come di chi sta riflettendo su questioni di importanza capitale. Mi schiarii le corde per fargli prendere un timbro profondo:
    
    -Secondo me sei consapevole dell’enorme fascino che eserciti sugli uomini, Annalisa, Credo anche tu sappia come provocare certe reazioni lì d’abbasso per il solo gusto di metter in difficoltà un uomo. Quindi sì credo tu sia una bimba cattiva, molto cattiva, per quanto suoni come un eufemismo. -
    
    Poi come se nulla fosse stato detto, distesi il volto e annunciai -Prendo un gin tonic, tu? –
    
    -Per me un calice di Louis Latour, grazie- E nel dirlo mi appuntò addosso uno sguardo curioso come ad aspettare una qualche reazione.
    
    -Beh, e ora che c’è da guardare? È solo uno chardonnay un po' più costoso di altri, piccola arrivista impertinente-
    
    Le sorrisi e richiamando l’attenzione del cameriere ordinai per entrambi.
    
    -Ti intendi di vini allora? - Era sinceramente colpita
    
    -No, non quanto vorrei almeno, ho solo poche conoscenze dovute…ma che importa. Tu piuttosto, ...
    ... hai dei gusti costosi, immagino tu abbia un gran bello stipendio? -
    
    -Mi piacerebbe ma no, sono solo una commessa in un negozio di abbigliamento- Si passò una mano fra i capelli portandoli da destra a sinistra, scoprendo il collo e la spalla per via del maglioncino che lasciava nudi proprio quei punti.
    
    -Tu invece sei…? - Fu interrotta dalle braccia del cameriere che insinuandosi fra di noi, posò i rispettivi ordini innanzi a ciascuno, sul tavolino. Come si era presentato, altrettanto silenziosamente questi si congedò, così riprendemmo la conversazione:
    
    -Sono un architetto e a proposito, le luci che stasera illuminano il tuo bel visino le ho progettate io- Esibii il mio miglior sorriso e poi -Secondo te ho fatto un buon lavoro? -
    
    Non c’era curiosità nella sua voce quanto divertimento, una sorta di scherno amichevole, come volesse pungermi nell’orgoglio per torturarmi quando mi disse:
    
    -Un lavoro discreto, diciamo sufficiente, si poteva fare di meglio però-
    
    -Oh quindi ti intendi anche di design? Dove sei stata nascosta tutto questo tempo? -
    
    Mandai giù un sorso dal bicchiere e senza darle tregua le chiesi:
    
    -Come mai prima mi hai domandato opinioni sulla tua castità? Voglio dire, non indossi certo nulla di provocante né succinto, non ti atteggi, non dai proprio modo di…-
    
    Cercavo le parole giuste: -di denigrare le tue velleità sessuali, diciamo così. Sei solo molto bella, quello sì, solo un cieco non lo vedrebbe e ahimè, peggio per lui. Su di me eserciti un ...
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