1. I segreti di Monteforte Capitolo 1


    Data: 05/06/2018, Categorie: Anale Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    La versione di Ezio
    
    Mi chiamo Ezio Bruni. Mio padre, il grande dottor Andrea Bruni, trascinò me e mia sorella Delia a Monteforte quasi 4 mesi fa. Ho 18 anni e sono capace di prendermi cura di me, io mi sarei trasferito in una grande città se non fosse per il fatto che mio padre sarebbe incasinato ad allevare mia sorella minore. Quindi sono in questa piccola città noiosa.
    
    Le cose sembrano andare anche peggio qui, c'è una ragazza, Anna Ardi, che io penso sia piuttosto graziosa e con cui mi piacerebbe uscire, ma lei è innamorata del suo vecchio amico, Cristiano . E suo fratello Ben è il secchione della classe. Come se non bastasse la mia insegnante mi ha accoppiato con Ben e così ora devo lavorare con lui per molti giorni alla settimana su un notevole progetto. Ok, Ben non è male, ha la mia età, gioca nella squadra di calcio ed è abbastanza bello. Infatti faccio fatica a non guardarlo, quel fantastico culo rotondo e muscoloso mi fa diventare duro l’uccello al solo vederlo e penso a lui quando mi faccio una sega. Comincio sempre tentando di pensare ad Anna, ma quando penso alla sua bella faccia lo immagino mentre mi mena il cazzo.
    
    Tutto sembrava stesse andando benissimo per due settimane, fino a che venne il giorno della grande bufera di neve. Mia sorella stava passando le vacanze invernali dai nostri nonni, così io ero chiuso in casa con papà. Papà ed io abbiamo bisogno di molto spazio per noi per non litigare e anche così ci riusciamo. Quindi quando mi disse che Ben ...
    ... aveva chiamato per dire che era necessario lavorare al progetto quella settimana perché aveva perso la maggior parte degli appunti della nostra ricerca, mi incazzai. Papà disse che l’aveva invitato a venire presto il giorno seguente per tentare di recuperare il lavoro perso.
    
    Grande: la mia settimana era rovinata perché il biondo era irresponsabile, e più mio papà tentava di convincermi che non era il caso di arrabbiarmi e più mi incazzavo. Non era il caso, continuava a dire; dannazione, non era il caso! Ben era un vero cretino, aveva perso due mesi di lavoro; ora dovevamo rifare tutto. Questo voleva dire lunghe ore di duro lavoro, noi due soli nella mia camera. Dannazione, il mio uccello diventava duro solo a pensarci. Lui non si rende conto di quanto mi eccita. Questa è una piccola città, non una metropoli, così io non posso fare ciò che voglio. Se tentassi qualche cosa lo saprebbero tutti e la mia vita diventerebbe un inferno.
    
    Il giorno seguente, alle 7 di mattina, Ben arrivò. Io ero ancora a letto quando sentii mio padre salutarlo sulla porta. “Entra Ben.” disse allegramente mio papà. “Grazie, dottor Bruni.” rispose Ben scuotendo la neve dal cappotto e togliendoselolo. Io ero in cima alla scala, fuori di vista, nudo, che mi menavo l’uccello duro mentre guardavoil fusto togliersi il cappotto. Indossava sneakers, jeans, una t-shirt stretta e, ragazzi, com’era ben fatto. Quel torace riempiva la t-shirt stretta di cotone ed il mio uccello sobbalzò in approvazione.
    
    “Sta ...
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