1. Un giro in canoa


    Data: 03/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Dylan79, Fonte: RaccontiMilu

    ... guardandola con un sorriso e facendo roteare le manette. Pesa la barca?”
    
    Lei:“Si, aiutami”
    
    Mi avvicinai a lei e le ammanettai le mani in alto al supporto a cui non riusciva ad appoggiare la barca, poi misi a posto io la barca liberandola da quel peso.
    
    Io:“visto, ti ho aiutata!”
    
    Lei:“Grazie, ma non intendevo così!”
    
    Io:“Volevo collaudare la manette, così sta sera sei sicura che funzionano per i tuoi giochini…”
    
    Lei:“Ti ho detto che è solo un travestimento!”
    
    intanto mi avvicinai con l’altro paio di manette, con la catena più lunga
    
    Io: “immagino siano per le caviglie queste…” e mi chinai per applicargliele.
    
    Lei:“Non lo so, no le ho mai usate”
    
    Poi presi un paio di forbici dal tavolo “direi che alla festa non ci vai con la tenuta da canottaggio, è meglio che ci portiamo avanti no?”
    
    Lei:“cosa vuoi fare?”
    
    mi avvicinai a lei e iniziai a tagliarle il body sul fianco, dalla gamba in su fino all’ascella.
    
    All’altezza dei fianchi il tessuto tagliato lasciava vedere un filo sottile: non avevo dubbi ormai che non avesse altro che tanga e perizomi nel suo guardaroba.
    
    Poi passai all’altro fianco. Quello che poco prima era un body che copriva e copiava le sue forme, ora era un tessuto tagliato che stava precariamente appeso alle spalle, e che faceva intravedere la sua pelle liscia, luccicante, abbronzata, i suoi muscoli definiti.
    
    Non diceva nulla, accettava impotente quella situazione, con un’aria interrogativa e curiosa sul cosa sarebbe successo. ...
    ... Si opponeva in modo del tutto inconvicente.
    
    Poi le tagliai vestito anche sulle spalle, e dopo l’ultimo colpo di forbici, quei brandelli di tessuto caddero a terra lasciando il suo fisico statuario di fronte a me, coperto solo da uno striminzito tanga bianco che non lasciava nulla all’immaginazione.
    
    Seno generoso, molto sodo. Pancia piatta, addominali scolpiti, gambe sode e un fondoschiena da favola.
    
    Iniziai a passare due dita sulla sua pelle, sentivo che era dura come il marmo. Scesi con le dita e iniziai a rovistare nelle mutandine. Giocai con le sue labbra, con il clitoride. Lei iniziava ad ansimare, non sapeva più dove guardare. Aveva aperto le gambe al massimo di quanto gli permetteva la catena delle manette.
    
    Poi infilai dentro due dita. Era bagnata, molto, e gemeva. Con l’altra mano assaggiavo il suo seno, i suoi capezzoli, il suo sedere, i suoi addominali, le sue gambe carnose e sode. Ormai ansimava, era eccitata, era cotta dal piacere. Mi abbassai il costume, ero pronto, e la vidi sbirciare.
    
    Io:“Ne hai bisogno, vero cavallina selvaggia?”
    
    non rispose
    
    le infilai un dito nell’elastico del tanga
    
    Io:“prendi la pillola?”
    
    Lei:“si”
    
    le strappai con forza il tanga, e la penetrai con forza.
    
    Incominciai a spingere dentro di lei, quella bellezza, quella sensualità erano il cibo di cun non mi sazio mai.
    
    Lei legata con le mani in alto non aveva altro che la bocca con cui poter assaggiare la mia carne, e inizio a mordicchiarmi sul collo. Le mie mani ...